«Lo spazio rende le cose più facili», spiegò Samantha. «Nel campo delle microonde si possono mandare quantità enormi di dati in un punto preciso. La luce è ben visibile e viaggia a trecentomila chilometri al secondo. Non ha bisogno di fili e cavi. Sott'acqua è tutto diverso, perché l'energia dei segnali a onde corte viene assorbita dalle molecole e i segnali a onde lunghe necessitano di antenne gigantesche. È vero che la comunicazione per mezzo della luce funziona, ma non sulle lunghe distanze. Rimane l'acustica. Ma in questo campo sorge il problema che chiamiamo 'effetto risonanza'. I segnali acustici si riflettono in tutti i luoghi possibili, generando interferenze. Il messaggio interferirebbe con se stesso e diventerebbe incomprensibile. Per attenuare tale effetto ci serviremo di un modem speciale.»
«È una cosa che abbiamo rilevato nei mammiferi marini», intervenne Anawak. «Un sistema che i delfini utilizzano per eliminare quasi completamente risonanze e interferenze: cantano.»
«Credevo lo facessero solo le balene», disse Peak.
«Che le balene cantino è un'interpretazione umana», ribatté Anawak. «Probabilmente non hanno la minima idea di cosa sia la musica. Sam intende un'altra cosa. In questo caso, cantare significa che gli animali modulano costantemente la loro frequenza e lo spettro acustico, così non solo evitano le interferenze, ma aumentano anche il potenziale di trasmissione delle informazioni digitalizzate sott'acqua. Quindi noi useremo un modem che, appunto, canta. Al momento, riusciamo a raggiungere la velocità di 30 Kbps con una portata di tre chilometri, che corrisponde a circa metà della velocità di una linea ISDN. È sufficiente a trasferire immagini di alta qualità.»
«E cosa gli raccontiamo?» chiese Peak.
«Le leggi della fisica e il codice cosmico sono espressi in forma matematica», rispose Samantha. «L'ordine cosmico ha permesso l'evoluzione della conoscenza ed essa a sua volta ha permesso di creare la matematica per poter spiegare in maniera sintetica e creativa la sua stessa origine. La matematica è l'unica lingua universale che ogni essere intelligente possa comprendere, perché esiste all'interno delle condizioni generali di validità della fisica, e noi la utilizzeremo.»
«E cosa vorrebbe fare? Assegnare verifiche di matematica?»
«No. Confezioneremo i pensieri in formule matematiche. Nel 1974, abbiamo sviluppato un segnale radio terrestre ad alta energia e l'abbiamo mandato verso un gruppo di stelle della costellazione di Ercole. Dovevamo trovare un sistema per cifrare il messaggio in modo che potesse essere compreso anche su un pianeta sconosciuto, e forse siamo stati un po' troppo zelanti… Infatti bisogna essere molto sviluppati per decifrare quel codice. Però con metodi matematici funziona. In tutto abbiamo mandato 1679 segni col sistema binario, quindi punto e linea, come il Morse. E qui la cosa si fa complessa. Un matematico è in grado d'interpretare il numero 1679 perché può essere immaginato come il prodotto di 23 e 73, tutti e due numeri primi, cioè numeri che possono essere divisi solo per uno o per se stessi. Già questo è sufficiente perché chi riceve il segnale possa comprendere le basi del sistema numerico umano. La disposizione dei 1679 segni avviene in 73 colonne di 23 segni. Come vedete, con un po' di matematica si possono sistemare parecchie cose, e se si trasformano i punti e le linee in bianco e nero — miracolo! — si ottiene un disegno.»
Sollevò un foglio. Sembrava una stampata da computer. Alcuni elementi parevano astratti, in altri si riconoscevano chiaramente delle forme.
«Le file superiori danno informazioni sui numeri da 1 a 10 e quindi anche sul nostro sistema di calcolo. Appena sotto, ci sono i numeri atomici degli elementi chimici: idrogeno, carbonio, azoto, ossigeno e fosforo. Sono d'importanza fondamentale per il nostro pianeta e per la vita terrestre. Poi si procede con una corposa suddivisione della biochimica terrestre, formule degli zuccheri e delle basi, struttura a doppia elica e così via. Questo disegno mostra un uomo collegato direttamente con la struttura del DNA, che fornisce informazioni sullo sviluppo della vita sulla Terra. Un extraterrestre non conosce le unità di misura terrestri, così abbiamo impresso la statura media di un uomo sulla lunghezza d'onda dei segnali radio. Poi segue una rappresentazione del sistema solare e infine abbiamo schizzato l'aspetto, il modo di lavorare e le dimensioni del telescopio di Arecibo da cui veniva trasmesso il messaggio.»
«Proprio un bell'invito a precipitarsi qui e mangiarci tutti», notò Vanderbilt.