Читаем Il regalo. Del vento tramontano fiabe italiane popolari / Подарок северного ветра. Итальянские народные сказки полностью

– Sciagurata! C’erano cento ducati nascosti!

L’indomani, il vecchio andava per il bosco sospirando pi`u di prima. E incontr`o di nuovo quel signore dalla lunga barba.

– So della tua sfortuna, – disse il signore. – Pazienza: ecco qui altri cento ducati.

Stavolta il vecchio li nascose sotto un mucchio di cenere. La moglie il giorno dopo vendette la cenere e imband`i tavola. Il vecchio quando torn`o e seppe, non mangi`o neanche un boccone: and`o a letto strappandosi i capelli.

Al bosco, l’indomani, stava piangendo, quando torn`o quel signore.

– Stavolta non ti dar`o pi`u danaro. Tieni queste ventiquattro rane, vendile, e col ricavato comprati un pesce, il pi`u grosso che riuscirai ad avere.

Il vecchio vendette le ranocchie e compr`o un pesce. La notte s’accorse che luccicava: mandava una gran luce che si spandeva tutt’intorno. A tenerlo in mano, era come tenere una lanterna.

La sera lo appese fuor dalla finestra perch'e stesse al fresco[68]. Era una notte buia, di burrasca. I pescatori che erano al largo[69] non trovavano la via del ritorno tra le onde. Videro la luce a quella finestra, remarono dirigendosi verso la luce, e si salvarono. Diedero al vecchio met`a della loro pesca e fecero con lui il patto[70] che se avesse appeso quel pesce alla finestra ogni notte, avrebbero sempre diviso con lui la pesca della notte. E cosi fecero, e quel buon vecchio non conobbe pi`u miseria.

(Abruzzo)

Le domande da rispondere

1. Dove la moglie del vecchio nascondeva il denaro?

2. Perch'e il vecchio non voleva dire alla moglie del denaro nascosto?

3. Che cosa ricevette il vecchio per la terza volta?

4. Che pesce capit`o tra le mani del vecchio?

5. Cosa ne fece?

6. Grazie a che cosa si salvarono i marinai?

7. Che patto fecero loro con il vecchio?

Il bambino che diede damangiareal crocifisso

Un contadino timorato di Dio trov`o un giorno nel suo campo un bambinello abbandonato.

– Povera creatura innocente, – disse, – chi sar`a l’anima snaturata che ti ha lasciato qui al tuo destino? Non aver paura: io ti prender`o con me e t’allever`o.

Da quel giorno tutto cominci`o a andargli a gonfie vele.[71] Le piante erano cariche di frutti, il grano cresceva che era un piacere, la vigna dava buone vendemmie: insomma il contadino non era mai stato cosi fortunato.

Il bambino crebbe e pi`u cresceva e pi`u diventava un bravo bambino, ma vivendo in quella campagna sperduta, non aveva mai visto una chiesa n'e una immagine e non sapeva nulla di Nostro Signore n'e dei Santi. Un giorno il contadino doveva andare a Catania.

– Vuoi venire con me? – chiese al bambino.

– Come volete voi, massaro[72], – rispose il bambino, e and`o in citt`a col contadino.

Quando furono arrivati vicino al duomo, il contadino disse:

– Io ora ho da andare per i miei affari. Tu entra in chiesa e aspettami l`i finch'e non ho finito.

Il bambino entr`o nel duomo e vide i manti ricamati d’oro, le tovaglie preziose sull’altare, i fiori, le candele, e stava a bocca aperta, perch'e mai aveva visto niente di simile.

Passo passo arriv`o all’altare maggiore e vide il Crocifisso. S’inginocchi`o sui gradini, e si rivolse al Crocifisso:

– Cumpareddu[73], perch'e vi hanno inchiodato a questo legno? Avete fatto qualcosa di male?

E il Crocifisso fece segno di s`i con la testa.

– Oh, povero cumpareddu, non lo dovete pi`u fare, vedete come dovete soffrire adesso!

E il Signore fece di nuovo di s`i con la testa[74].

Cos`i continu`o per un bel pezzo[75] a parlare con il Crocif`isso, finch'e non furono finite tutte le funzioni. Il sagrestano voleva chiudere la porta della chiesa, ma vide quel contadinello inginocchiato, davanti all’altare maggiore. – Ehi, tu! Alzati, `e ora d’uscire!

– No, – rispose il bambino, – io resto qui, altrimenti quel poveretto rimane tutto solo. Prima lo avete inchiodato sul legno, e ora lo abbandonate al suo destino. Non `e vero, cumpareddu, vi fa piacere che resti qui con voi?

E il Signore fece di s`i con la testa.

A sentire il bambino che parlava a Ges`u Cristo, e a vedere Ges`u Cristo che gli rispondeva, il sagrestano, pieno di terrore, corse dal curato e gli raccont`o tutto. Il curato disse:

– `E certamente un’anima santa; lasciatelo in chiesa e portategli un piatto di maccheroni e un po’ di vino.

Quando il sagrestano gli port`o i maccheroni e il vino, il bambino disse: – Mettete pure tutto l`i, che vengo subito a mangiare.

Poi si volt`o verso il Crocifisso, e disse:

– Cumpareddu, avrete fame, chiss`a da quanto tempo `e che non mangiate. Prendete un po’ di maccheroni. – Prese il piatto, s’arrampic`o sull’altare e cominci`o a porgere forchettate di maccheroni al Signore. E il Signore aperse la bocca e s`i mise a mangiare maccheroni. Poi il bambino disse:

– Cumpareddu, non avete sete? Bevete un po’ del mio vino, – e avvicin`o un bicchiere di vino alla bocca del Signore. Il Signore allung`o le labbra e bevve.

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