La ragazza fu condotta al Tribunale, e questo Tribunale era formato dalle quattro figlie del Re. La maggiore chiese condanna a morte, la seconda condanna a vita, la terza a vent’anni, e la piccina, che era la pi`u buona, e che dentro di s'e[51]
capiva che la colpa era stata del fratello, chiese solo una condanna a otto anni, ma chiusa in una torre insieme col cadavere, perch'e l’avesse sempre sotto gli occhi e si pentisse.[52] Vinse il consiglio della pi`u piccina. La ragazza fu condotta alla torre, e passando, la figlia del Re pi`u piccina le disse all’orecchio:– Non aver paura. Io t’aiuter`o.
Difatti tutti i giorni mandava alla prigioniera della torre i cibi migliori della mensa di Corte.
Da tre anni la prigioniera stava chiusa nella torre, quando vide apparire in cielo l’uccello dalle grandi ali che l’aveva rapita. Si pos`o in cima alla torre, si costru`i un nido e fece le uova. Dalle uova nacquero dieci uccellini.
– Uccello, uccello, – diceva tutti i giorni la prigioniera, – come m’hai portato via da casa, portami via di qui.
Vicino alla torre, c’era il palazzo delle tre figlie maggiori del Re. E un giorno, stando alla finestra, sentirono questo discorso della ragazza e l’andarono a riferire al Re.
– Cacciate quell’uccello dalla torre, – ordin`o il Re. Le guardie, con le loro lance, buttarono gi`u il nido, i dieci uccellini caddero a terra e restarono morti.
La sera, la prigioniera vide il grande uccello scendere sugli uccellini morti con nel becco un ciuffo d’una certa erba, strusciarli con quell’erba e gli uccellini risuscitarono.
– Uccello, uccello, – disse la prigioniera, – portami quest’erba miracolosa!
L’uccello rivol`o via e ritorn`o con un fascio d’erbe nelle zampe.
La ragazza prese l’erba e corse a strofinarla sul cadavere del figlio del Re. A poco a poco, il figlio del Re risuscit`o.
Non so dire chi dei due fu pi`u felice: s’abbracciarono, si baciarono, si fecero tante feste.
La notizia la tennero segreta a tutti, tranne che alla figliola del Re la pi`u piccina, che, tutta contenta della bella sorpresa, prese a mandar loro ogni giorno ogni ben di Dio, e poich'e il fratello le chiese una chitarra, gli mand`o anche una chitarra.
Adesso i due innamorati rinchiusi nella torre passavano le ore cantando e suonando la chitarra. Le tre figlie maggiori del Re, dal palazzo vicino, sentivano questi suoni e questi canti e vollero andare a vedere cosa c’era. Ma il figlio del Re si sdrai`o di nuovo nella cassa e la ragazza fece finta di cascare dalle nuvole.[53]
Le sorelle tornarono con un pugno di mosche;[54]ma la sera, risentirono venire dalla torre suoni e canti.Insistettero tanto col Re, che lui diede ordine che la prigioniera fosse cambiata di prigione. Andarono le guardie a prenderla, ed ecco che la si vide uscire di prigione a braccetto del figlio del Re, vivo e sano[55]
come un pesce.Tutta la famiglia reale, che era alla finestra a veder passare la prigioniera, rest`o a bocca aperta.
– Babbo, mamma, sorelle, – disse il figlio del Re, – vi presento la mia sposa.
La sorella pi`u piccina batt'e le mani.
Ma alle tre sorelle maggiori, d’avere una cognata lattaia, non andava gi`u,[56]
e la studiarono tutteper umiliarla e canzonarla.– Prima delle nozze, – disse la sposa, – devo andare a casa mia a salutare i miei genitori. Ditemi che regalo vi devo portare.
– Uh! Un fiasco di latte! – disse la prima cognata.
– Ih! Io voglio una ricotta! – disse la seconda cognata.
– Eh! A me portami una cesta d’aglio! – disse la terza cognata.
La lattaia part`i ma non and`o dal contadino, and`o da suo padre quello vero, il Re che l’aveva tenuta tanto tempo nel palazzo sottoterra. E dopo una settimana torn`o dallo sposo con una bella pariglia tirata da cavalli bianchi.
– Come? La lattaia in pariglia? – si chiesero le cognate vedendola arrivare.
Scese la lattaia e port`o i regali: alla prima cognata diede il fiasco di latte, fiasco d’argento con la veste d’oro;[57]
alla seconda cognata diede la ricotta, ricotta d’argento in un paniere d’oro; alla terza cognata diede la cesta d’aglio, spicchi di brillanti e foglie di smeraldo.– E a me che t’ho sempre voluto bene non mi hai portato niente? – chiese la pi`u piccina.
La lattaia aperse lo sportello della carrozza e scese un bel giovane.
– Questo `e il mio fratellino che `e nato mentre io ero via dalla Corte. Sar`a il tuo sposo.
Le domande da rispondere
1. Perch'e il Re e la Regina misero la sua figlia in un bellissimo palazzo sottoterra?
2. Come sucesse che la ragazza capit`o alla famiglia dei contadini?
3. Come la lattaia ha ucciso il giovane che l’ha baciata?
4. Quali condanne scegliero le figlie del Re per la lattaia?
5. Come era risuscitato il figlio del Re?
6. Cosa facevano gli innamorati rinchiusi nella torre?
7. Quali regali port`o loro la lattaia dopo esser tornata dai genitori? 8. Quale regalo ha portato la lattaia alla figlia minore del Re e perch'e lo ha fatto?
Gallo cristallo