Читаем Il regalo. Del vento tramontano fiabe italiane popolari / Подарок северного ветра. Итальянские народные сказки полностью

– Stasera devi andare a spegnere i lumi in chiesa.

E il nipote:

– Cosa sono questi lumi? Che cos’`e questa chiesa? Io non conosco lumi, io non conosco chiesa; andr`o dove volete, non ho paura di niente.

Lo zio aveva detto al sacrestano che mentre il nipote spegneva i lumi calasse un corbello pieno di candele e dicesse:

– Chi vuol vedere il Regno dei Cieli, venga qui dentro.

Il nipote vede il corbello, sente la voce e dice:

– Che cieli, che cieli, io non conosco cieli, aspettatemi che vengo.

Prende un coltello e taglia la fune. Il sacrestano tira e gli rimane la fune in mano.

La sera dopo lo zio prete comand`o al sacrestano che si mettesse in una bara e si fingesse morto per poi far paura al nipote.

– Questa sera vai a vegliare un morto, – disse al ragazzo.

– Che cos’`e questo morto? Che cos’`e questo vegliare? Io andr`o in tutti i posti.

E and`o in chiesa a vegliare il morto. C’era un lumicino fioco fioco vicino al morto, e tutto il resto buio. Il morto comincia ad alzare una gamba. Il ragazzo lo guarda e non si fa n'e in qua ne in l`a.[43]

Il morto alza la testa, e il ragazzo sbadiglia. Allora il morto dice:

– Ehi, tu! Sono vivo ancora!

Il ragazzo dice:

– Se sei vivo, morirai ora.

Prende uno spegnitoio, glielo d`a sulla testa e l’ammazza. Torna dallo zio prete e gli dice:

– Sai, quel morto, non aveva finito di morire, e l’ho finito io.

(Livorno)

Le domande da rispondere

1. Cosa ha risposto lo sciocco ai ladri?

2. Elencate tutto che non conosce lo sciocco?

3. Perch'e il sagrestano si `e messo nella bara?

4. Con che scopo lo ha fatto?

5. Come lo sciocco ha ucciso il sagrestano?

La lattaia regina

C’erano un Re e una Regina che non avevano avuto figli. Una vecchina disse loro l’avvenire.

– Contentatevi di scegliere, – disse, – tra avere un figliolo che se ne andr`a via di casa e non lo vedrete pi`u, e una figliola che se la guarderete per bene riuscirete a tenerla fino a diciott’anni.

Il Re e la Regina si contentarono della figliola; e difatti, poco dopo la figliola venne al mondo. Il Re fece fare un bellissimo palazzo sottoterra e l`i la bambina fu educata e cresciuta senza sapere nulla di quel che c’era l`a sopra.

Arrivata a diciott’anni, cominci`o a pregare la governante che le aprisse la porta. E la governante fin`i per obbedirle. La ragazza usc`i dalla porta e si trov`o in giardino. C’era il sole che lei non aveva mai visto, i colori del cielo e dei fiori, e ne rest`o incantata. Ma ecco che dal cielo cal`o un uccello dalle grandi ali, la prese con gli artigli e la port`o via.

Vol`o, vol`o, poi scese su una casa di campagna e abbandon`o la ragazza sul tetto. Due contadini, padre e figlio, dai campi, videro qualcosa che luccicava sul tetto di casa. Salirono sul tetto con una scala a pioli[44] e ci trovarono una ragazza con una corona di brillanti in testa che luccicava tutt’intorno.[45] Quel contadino aveva cinque figlie che facevano le lattaie; e si tenne la ragazza a casa insieme con le cinque figlie. Ogni mese si vendevano un brillante della corona e cos`i campava tutta la famiglia.

Quando i brillanti furono finiti, la ragazza disse:

– Io non voglio vivere alle vostre spalle,[46] mamma, – (lei ormai chiamava mamma la moglie del contadino), – andate dalla Regina di questo paese e fatevi dare qualcosa da ricamare.

La donna and`o, ma la Regina le disse:

– Cosa volete che sappia ricamare una vostra figlia, che ha sempre fatto la lattaia?

E per dispregio le diede un pezzo di canovaccio.

La ragazza si mise a ricamarlo e ne venne fuori una cosa cos`i preziosa, che la Regina quando la contadina glielo port`o rest`o a bocca aperta, e le mand`o due monete d’oro, e insieme un cencio da toglier la polvere[47], che provasse a ricamare un po’ quello.

Dopo qualche giorno, la contadina le port`o un capolavoro di ricamo. La Regina le diede tre monete d’oro e una gonnellaccia tutta sdrucita. La contadina gliela riport`o che pareva una gonna da festa da ballo.

– Ma dove ha imparato a ricamare cos`i bene, vostra figlia? – chiedeva la Regina.

– Dalle monache…

– Sar`a, ma questi non sono lavori che possano essere usciti dalle mani[48] d’una contadina. Bene, le ordiner`o tutto il corredo di sposo di mio figlio.

Il figlio del Re, saputo di questa lattaia che gli ricamava il corredo, la volle conoscere, e l’andava a trovare mentre lavorava. E siccome era un giovane un po’ discolo, le dava anche noia.[49] Un giorno, dai e dai [50], la prese di sorpresa e le diede un bacio. La lattaia allora gli punt`o il punteruolo contro il petto. Lo punse nel cuore e lui mor`i.

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