Uno fra loro, di volto leggiadro, giovanissimo, stava appoggiato con le spalle alla parete, la faccia china, immerso in pensieri i quali, come sembrava, non dovevano essere buoni n`i tristi: questo era Lodovico Machiavelli. Lupo invece sedeva con le pugna strette, fortemente puntellate nelle guance sotto gli zigomi; gli occhi socchiusi: a volte prorompe dal petto profondi sospiri. Guizzando intanto la fiamma sanguigna sopra quei volti, per tutta la scena, presentava un quadro fantastico, stupenda materia ai dipinti di Gherardo delle Notti o del Rembrandt.
Adesso, mentre i soldati del corpo di guardia staccavano le partigiane dalla parete per accorrere in aiuto, spalancato fragorosamente le porte, balza in mezzo della stanza una femmina, come palla briccolata dalla bombarda, la quale, corsi allo indietro tre o quattro passi, quasi compiendo l’urto di spinta impressa contro di lei, and`o a percuotere supina il capo nella parete.
Indifferenti a questo, i soldati uscirono dal corpo di guardia; rimasero Lodovico e Lupo per ragione di ufficio ed anche per vaghezza di soccorrere la misera donna. Le si accostarono pertanto e, rilevandola, la trovarono giovanissima, bella e di gentile aspetto: le sue vesti apparivano schiette, quali costumano le donzelle di contado, se non che fatte di panni pi`u fini e con sottile lavorio ricamate di passamani e nastri di seta. Sul suo viso delicato si vedevano i segni di patimenti sofferti, certo a lei pi`u gravosi quanto pi`u nuovi: pallida era ed aveva bianche le labbra, gli occhi chiusi come se fosse morta. Alla fine trasse un gran gemito, e lo splendore degli occhi si manifest`o. Li volse esterrefatta d’intorno, e la prima parola che uscisse dalle sue labbra fu:
“O padre mio! Dov’`e mio padre?” E chiuse gli occhi di nuovo.
Vico la seguitando veloce, la trattiene; e confortandola con dolci parole, le dice:
“Non temete; il padre vostro ritroveremo; vi ricondurremo alle vostre case… ai vostri parenti…”
Qui lo interrompe un alto riso della fanciulla: