Fra’ Timoteo solo
FRA’ TIMOTEO – Ho sentito questo discorso, e mi `e piaciuto tutto, considerando quanta sciocchezza ha questo dottore; ma l’ultima conclusione mi ha consolato molto. E perch'e devono venire a trovarmi, io non voglio stare pi`u qui, ma li aspetter`o in chiesa. – Ma chi esce da quella casa? Mi pare Ligurio, e con lui ci dev essere Callimaco – Non voglio incontrarli adesso.
Callimaco, Ligurio
CALLIMACO – Come ti ho detto, Ligurio mio, avevo molta ansia prima di mezzanotte; nonostante che ne avessi gran piacere
[83], non mi sembrava giusto. Ma, poi ho rivelato a Lucrezia l’amore che provo per lei. Le ho detto quanto facilmente, per la semplicit`a del marito, potevamo vivere felici senza nessun infamia, le ho promesso che appena suo marito muore la sposer`o. Lei ha capito tutto, pure ha provato che differenza c’`e tra me e Nicia, tra i baci di un’amante giovane e quelli di un marito vecchio. Dopo qualche sospiro, mi ha risposto: – Perch'e l’astuzia tua, la sciocchezza di mio marito e la tristezza del mio confessore mi hanno condotto a fare quello che non avrei mai fatto da sola, ritengo che `e una celeste disposizione. Si `e voluto cos`i, e devo accettare quello che il Cielo mi offre. Per questo, ti prendo per signore, padrone, guida: tu mio padre, tu mio difensore, e tu sarai ogni mio bene; e quello che mio marito ha voluto per una sera voglio che duri per sempre. Dunque, tu farai amicizia con lui, e verrai stamani in chiesa, e dopo verrai da mangiare insieme con noi; potrai venire e andare via quando vuoi, cos`i potremo stare insieme in ogni momento e senza sospetto. Sentite queste parole, stavo per morire dalla dolcezza. Non si pu`o comparare alla minima parte di quello che avevo desiderato. Ora sono il pi`u felice e il pi`u contento uomo nel mondo; e, se questa felicit`a durer`a, sarei pi`u beato che i beati, pi`u santo che i santi.LIGURIO – Sono molto felice per te. Vedi che `e successo proprio quello che avevo inventato. Ma che facciamo ora?
CALLIMACO – Andiamo in chiesa, perch'e ho promesso a Lucrezia di essere l`a.
LIGURIO – Sento la porta della casa di messer Nicia: eccoli che escono insieme al dottore.
CALLIMACO – Andiamo in chiesa e li aspetteremo l`i.
Messer Nicia, Lucrezia.
MESSER NICIA – Lucrezia, credo che sia bene fare le cose con timore di Dio
[84], e non da matti.LUCREZIA – Secondo Lei, cosa devo fare adesso?
MESSER NICIA – Guarda come risponde! Sembri un gallo! Oh, quanto sei alterata.
LUCREZIA – Che vuol dire?
MESSER NICIA – Dico che sar`a meglio chiedere al frate di incontrarti sulla soglia della chiesa per portarti dai santi, perch'e stamani `e proprio come se tu rinascessi
[85].LUCREZIA – E allora perch'e non ci va?
MESSER NICIA – Quanto sei ardita stamani! E ieri sera sembravi mezza morta.
LUCREZIA – E’ per la grazia Sua!
Fra’ Timoteo, Messer Nicia, Lucrezia, Callimaco, Ligurio
FRA’ TIMOTEO – Sono uscito, perch'e Callimaco e Ligurio m’hanno detto che il dottore e sua moglie vengono in chiesa. Eccoli.
MESSER NICIA – Bona dies, padre!
FRA’ TIMOTEO – Voi siete benvenuti! Madonna, che Dio vi conceda di generare un bel figlio maschio!
[86]LUCREZIA – Dio lo voglia!
[87]FRA’ TIMOTEO – E lo vorr`a in ogni modo.
MESSER NICIA – Vedo in chiesa Ligurio e maestro Callimaco?
FRA’ TIMOTEO – Messer s`i.
MESSER NICIA – Fate loro un cenno.
FRA’ TIMOTEO – Venite!
CALLIMACO – Dio vi salvi!
[88]MESSER NICIA – Maestro, tocchi la mano qui a mia moglie.
CALLIMACO – Volentieri.
MESSER NICIA – Lucrezia, lui `e quello che sar`a ragione della nascita del nostro figlio che diventi un bastone che sostiene la nostra vecchiaia
[89].LUCREZIA – Io sono molto lieta, e vorrei che fosse il nostro compagno
[90].MESSER NICIA – Che brava! E voglio che lui e Ligurio vengano oggi a pranzare con noi
.[91]LUCREZIA – Certo.
MESSER NICIA – Gli voglio dare la chiave della camera, quella sopra la loggia, per poter venire quando vogliono. Qui `e molto pi`u comodo che da loro, perch'e non hanno donne in casa, e stanno come bestie.
CALLIMACO – Accetto la chiave, per usarla quando ne ho bisogno.
FRA’ TIMOTEO – Posso avere i soldi per l’elemosina?
MESSER NICIA – S`i, certo, oggi Glieli manderemo. Tu, Lucrezia, quanti ducati devi dare al frate, per poter andare dai santi?
LUCREZIA – Io non me ne ricordo.
MESSER NICIA – Pure, quanti?
LUCREZIA – Da
gliene dieci.MESSER NICIA – Caspita!
FRA’ TIMOTEO – Andiamo tutti in chiesa, reciter`o le preghiere e dopo andrete a casa a pranzare. – Voi, spettatori, non aspettate che noi usciremo fuori: la celebrazione `e lunga, rimarr`o in chiesa, e loro, per la porta di lato, se n’andranno a casa. Ciao!