«Il resoconto che ho letto parla di una borsa di rete sulla testa della vittima» disse Charlie. «Si tratta di un’altra arma letale usata per il gioco?»
«Sì, penso che Rich fosse sceso in ascensore a prendere la sua nuova arma e che si trattasse proprio di quella.»
«Una borsa di rete?»
«Immagino dovesse sostituire un sacchetto di plastica simile a quello delle lavanderie, il classico sacchetto su cui c’è scritto di fare attenzione a non infilarlo in testa. A ogni modo sarebbe dovuto servire a soffocare la vittima. Era una rete di cotone morbido, intrecciata a maglie larghe.»
«Che però lo ha soffocato» replicò ironicamente Charlie. «La polizia ha cercato di dare una spiegazione riguardo al fatto che la borsa fosse infilata in testa all’uomo?»
Milton si strinse nelle spalle. «Come potevano? Pensano che l’aspirapolvere del sistema automatico di pulizia sia entrato in funzione mentre Rich si trovava in ascensore, e che abbia aspirato tutta l’aria facendogli perdere i sensi prima che si rendesse conto di quello che stava accadendo. Forse l’ascensore si è fermato e le porte si sono bloccate. Dal momento che era solo ed è morto soffocato, quella è stata l’unica spiegazione che sono stati in grado di fornire. Non aveva segni sul collo, né altri particolari indicavano che le cose fossero andate diversamente. Nessuno di noi è riuscito a trovare una spiegazione migliore» aggiunse.
«D’accordo. E Gary Elringer, invece, com’è morto?»
«Dopo cena nessuno lo aveva più visto. Un paio di persone che guardavano il film lo avevano sentito ridere ma nessuno aveva notato che ore fossero. L’ipotesi della polizia è che per qualche ragione sia dovuto passare nella stanza dell’idromassaggio cadendo dentro alla vasca, e che poi il computer abbia chiuso il telo di copertura imprigionandolo nell’acqua. Il computer inoltre aveva surriscaldato terribilmente l’acqua per cui non c’è da stupirsi che abbia attivato per sbaglio anche la copertura.»
«Non si parlava di acqua surriscaldata negli articoli di giornale. Quanto era calda?»
«Quando a qualcuno è venuto in mente di verificare la temperatura con un termometro segnava cinquantasette gradi, ma penso che fosse stata parecchio più calda all’inizio. Quando abbiamo aperto la copertura sono uscite nuvole di vapore. Il calore ha impedito che si potesse constatare con esattezza l’ora del decesso. Forse è morto anche prima di Rich. Hanno detto che nel caso di Gary si è trattato di una morte per annegamento.»
Nonostante il caldo d’agosto Constance rabbrividì.
«Ha detto che il computer ha memorizzato gli spostamenti di Rich e Gary per tutta la sera? Può fare una cosa simile?»
«Gliel’ho detto, è una vera meraviglia. Non ho mai visto niente di simile. Dal momento del nostro arrivo fino a quando Alexander ha bloccato il programma, il computer ha registrato gli spostamenti di ognuno all’interno della casa rilevando al contempo la loro identità. Secondo il tabulato, Gary andò nella sala idromassaggio da solo, e prima dell’arrivo della squadra di soccorso non entrò nessun altro.»
Charlie guardò l’avvocato con un’aria cupa, poi si voltò a osservare il terzo gatto, Candy, dal soffice manto arancio e bianco, che vagava sull’erba ingiallita. La coda ritta, camminava contraendone l’estremità. Quella gran cacciatrice dagli occhi color zucchero bruciato era come se stesse segnalando la propria presenza a ogni preda nel suo raggio d’azione. Ashcam raccolse le gambe sotto al corpo, pronto a spiccare un salto. Candy lo ignorò e Ashcam, attratto da qualcosa che si muoveva nell’erba, ci balzò sopra. Candy proseguì verso la terrazza e quando si accorse della presenza dello straniero si fermò, drizzò il pelo lungo la schiena, appiattì le orecchie e miagolò a Constance e Charlie con una voce graffiante e roca. Ashcan fuggì in preda al terrore mentre Brutus si alzò e si allontanò disgustato. Charlie ritornò a guardare Milton Sweetvvater.
«Che cosa ha fatto il computer per convincere la polizia che era veramente impazzito?»
Milton inspirò profondamente e annuì come a dire "Bravo!". «Negli articoli non si fa cenno a niente di tutto questo, ma naturalmente lei ha ragione. La polizia era arrivata da circa un’ora quando le luci hanno cominciato ad accendersi e a spegnersi qua e là. Porte che sino a poco prima si erano aperte solo sfiorandole rimanevano chiuse, mentre se ne aprivano altre. Alexander Randall era fuori di sé. Poi ci fu il tocco finale: nella serra venne immesso un potente insetticida in concentrazione sufficiente a uccidere chiunque si fosse trovato a respirarlo, e questo fece scattare un allarme. Fortunatamente a quell’ora non c’era nessuno nella serra. Penso sia stato questo a convincerli che la casa era un’assassina.»
«Ah. E lei cosa ne pensa?»
«Non è possibile» rispose Milton senza esitazione. «Se lo fosse saremmo rovinati.»
Charlie lo guardò, inarcò le sopracciglia e prese la bottiglia di birra ormai quasi vuota. «Che cosa vuole? Perché è venuto qui?»