C’erano due letti gemelli, una scrivania con computer, un televisore, dei cassettoni, un grande armadio a muro e una sala da bagno equipaggiata in modo stravagante. Sembrava proprio di essere in un costoso albergo, ne convenne Charlie dopo aver ispezionato la stanza, tranne che non c’era modo di chiudere a chiave la porta. Charlie però sapeva che sarebbe ricorso al vecchio trucco della sedia sotto la maniglia.
Uscendo dalla stanza trovarono Beth in corridoio. «Vi accompagno in soggiorno» disse. «Milton vi sta aspettando insieme a Bruce e a un paio di altre persone.» Si avviò lungo il corridoio con un’aria mesta. «Niente ascensore. Non mi ci voglio nemmeno più avvicinare.» Li condusse alle scale sul retro.
«C’è davvero bisogno di una guida in questa casa» disse Constance.
«La volta scorsa hanno distribuito delle piantine per ogni piano. Ce ne dovrebbe essere ancora qualcuna in giro. Milton saprà sicuramente dove.»
Entrarono in soggiorno e Beth fece le presentazioni. Alexander Randall pareva nervoso e non sapeva cosa fare delle mani. Milton, tenendo in mano una grande busta marrone, li salutò con un cenno del capo. Maddie Elringer annuì a entrambi e non disse nulla. Il suo trucco era un disastro: aveva messo troppo rossetto, peraltro sbavato, il mascara era sceso e lei sembrava non essersi accorta, come se da quella mattina non si fosse più specchiata. Aveva in mano un bicchiere alto, e ogni indizio diceva che non era il primo della giornata, nonostante fossero solo le quattro del pomeriggio.
Terminate le presentazioni, Milton Sweetwater porse la busta a Charlie. «Sono riuscito a trovare tutto quello che mi ha chiesto. Alexander ha lavorato al progetto della casa sin dall’inizio, qualsiasi cosa vogliate sapere lui sarà in grado di fornirvi ogni informazione.»
«Grazie.» Charlie mise la busta sotto il braccio.
«Cosa gli hai dato? Dei dossier su ognuno di noi?» domandò bruscamente una nuova voce alle sue spalle.
«Questo è Bruce» spiegò stancamente Beth.
«E questa non è una risposta» replicò Bruce asciutto. Raggiunse il gruppo accanto alla vetrata scrutando Charlie e ignorando Constance. «So chi è lei. Quello che voglio sapere è cosa le hanno detto circa il motivo per cui l’abbiamo assunta.»
«Bruce, ti stai rendendo ridicolo» sbottò Milton. «Gli ho detto esattamente quello che abbiamo deciso durante l’ultima riunione e gli ho fornito i rapporti del medico legale, della polizia, lo statuto della società, le clausole del testamento di Gary, un rendiconto della situazione finanziaria della società dello scorso anno, una piantina della casa e forse un paio di altri documenti, ma avrei fornito la lista completa alla successiva riunione.»
Constance osservava la scena con un interesse quasi clinico. Le mani di Maddie avevano cominciato a tremare talmente che la donna aveva dovuto posare il bicchiere, e ora le teneva strette tra loro con tale forza che la punta delle dita era diventata rossa, e le nocche bianche. Alexander si stava avvicinando pian piano alla porta pronto a fuggire.
«Gli ho già detto di cosa mi accusi!» intervenne freddamente Beth guardando Bruce con disprezzo.
Bruce cercò di afferrarla per un braccio ma lei si svincolò.
«Non mi toccare!» gli urlò con una voce soffocata dalla rabbia.
«Devi stare a sentire la mia versione. Non voglio che mi accusi di sparlarti alle spalle. Quella sera la tenevo d’occhio» disse rivolto a Charlie. «Quando abbiamo udito la risata di Gary l’ho osservata e mi sono accorto che l’aveva sentita anche lei. Infatti si alzò e uscì a cercarlo. Aveva tentato di parlargli tutto il giorno e quello, mentre tutti gli altri stavano guardando il film, era il momento giusto. Gary aveva intenzione di farla lavorare al progetto in modo che si guadagnasse i soldi con cui la stava mantenendo, ma Beth voleva il divorzio e un bell’accordo finanziario. Per Dio, so riconoscerle certe intenzioni! Quella sera l’ho vista uscire per andare a cercarlo. Chi altro avrebbe potuto portare Gary nella sala idromassaggio a parte Beth? Chi altro a parte Gary avrebbe potuto intervenire sul computer perché non ci fosse traccia della loro presenza in quella stanza? Gary era furente perché lei non mostrava alcun interesse per i suoi nuovi giocattoli. Così pensò di farle da guida, di pavoneggiarsi un po’. Cancellò entrambi dal programma di identificazione e le disse che voleva parlarle. Andarono nella stanza della Jacuzzi e lì Beth riuscì a mettere le mani sui comandi.» Alzò il tono fino a che divenne un falsetto e disse imitando Beth: «Oh, Gary, fammi vedere. Come sei intelligente…»
Beth emise un suono soffocato e scosse la testa. «Sei completamente pazzo!»
«Poi lo hai scaraventato in piscina e hai premuto il pulsante per attivare la copertura. Gary non ha avuto alcuna possibilità di reagire! Avevi in mano il computer portatile, potevi andare ovunque senza che i tuoi spostamenti fossero registrati. Non avrebbe permesso a nessun altro di toccarlo tranne che a te!»
«Cosa intende per computer portatile? Quant’è grande?» domandò Charlie.