Si trovavano nell’ampio ingresso e udirono la risata animalesca di Bruce provenire da una delle stanze vicine. Charlie scosse la testa, indicò le scale a Constance e salirono in camera loro.
«Dobbiamo leggere tutte quelle scartoffie» disse Charlie con un’aria corrucciata. «Ho dato giusto un’occhiata ai documenti che Milton ci aveva procurato. Approvi il programma per la serata?»
Constance annuì. «Voglio fare una specie di schema con tutti gli orari prima di dimenticare ogni particolare.»
Sgombrarono il tavolo, avvicinarono le sedie e si accomodarono. Charlie incominciò a leggere il materiale che ormai si era accumulato formando una considerevole pila, Constance invece tentò di decifrare i vari appunti presi delle persone riguardo ai loro spostamenti la sera in cui Gary Elringer e Rich Schoen erano morti.
Quando Charlie alzò di nuovo la testa vide Constance fissare il vuoto con il volto leggermente corrucciato. «Cosa c’è?» le chiese.
Fece scorrere verso di lui il foglio su cui stava lavorando. «L’orario» rispose con un sospiro. Dal mio schema emerge ripetutamente il fatto che sono sempre rimasti in gruppo per tutta la sera, ma anche che almeno quattro di loro hanno cercato di chiamare l’ascensore dopo che Maddie era scesa, trovandolo ogni volta occupato o bloccato a qualche piano.
«È una delle domande che mi sono posto anch’io» disse Charlie esaminando lo schema di Constance. «Perché l’ascensore non arrivava quando veniva chiamato?»
«Chissà, forse c’era un fantasma tra loro» mormorò Constance.
Charlie emise un mugolio. «Avrebbe potuto esserci Rich, vivo o morto, o impegnato in una conversazione con il suo assassino. Una sedia o un’anomalia nel computer avrebbero potuto bloccare le porte tenendole aperte. L’ultima ipotesi è che stiano mentendo tutti come pazzi, fornendosi alibi a vicenda.»
«Se però non stanno mentendo, e se sia Gary che Rich sono davvero stati uccisi dopo le undici e un quarto, rimangono solo due veri sospetti nel gruppo. A meno che uno sconosciuto sia riuscito a entrare in casa in qualche modo…» aggiunse lentamente Constance.
«Giusto. Cosa ne pensi del fatto che Harry affermi di aver gettato nell’oceano la pistola ad acqua e Laura asserisca che quella sera Milton ha trovato una pistola ad acqua sul tetto? Cosa diavolo significa? Sta cercando di gettare dei sospetti su Harry?»
Constance parve turbata, poi scosse la testa lentamente. «No, non credo proprio sia così. Quella tra Laura e Harry è una relazione che molte persone non approverebbero, ma in un certo qual modo dipendono l’uno dall’altra. Ognuno dei due cerca di proteggere il compagno, e il loro rapporto è fondato su una reale necessità. Che differenza fa il fatto che Milton abbia trovato la pistola ad acqua di Harry? Oh, be’, in questo caso Harry avrebbe mentito omettendo di essere andato sul tetto quella sera.» Tacque un istante poi domandò nuovamente: «Ma anche se fosse, nella sostanza che differenza fa?»
Charlie si strinse nelle spalle. «Vorrei tanto saperlo. Andiamo a dormire. All’improvviso il fuso della West Coast ha cominciato a farsi sentire, e l’orologio mi dice che è ora di andare a letto.» Si ripresentava continuamente lo stesso problema, pensò con irritazione. Almeno due di loro avevano avuto l’opportunità di commettere un delitto, e probabilmente tutti avevano un movente. Ma come diavolo era riuscito l’assassino a uccidere due uomini forti e vigorosi senza la minima colluttazione?
Constance cominciò a ordinare i fogli, Charlie si alzò e si stirò, tolse il copriletto e lo buttò su una sedia. Stava sbottonandosi la camicia quando Constance sussurrò: «Ecco cos’è!»
«Cos’è cosa?»
Constance scrutava attentamente il letto. «Sapevo che c’era qualcosa di strano nella camera di Milton, oltre a tutti quei soprammobili di rame troppo lucidi. Guarda cos’hai appena fatto.» Constance indicò il copriletto. «È così che si prepara normalmente il letto per la notte. Si toglie il copriletto oppure, se si è particolarmente precisi, lo si piega e poi lo si toglie. Il copriletto di Milton invece era ancora sul letto, abbassato insieme alla coperta e al lenzuolo. Ti ricordi come risaltava il pigiama bianco sul copriletto? Tu come ti prepari per andare a letto?»
Charlie sgranò gli occhi. «Ci rinuncio.»