Читаем La casa che usside полностью

Arrivati alle scale Jake la fermò premendole una mano sul braccio, la guardò intensamente e disse: «Ascolta, Beth, permetti a tutti di approfittarsi di te, me compreso. E ora Maddie. Qualsiasi cosa voglia non è un tuo problema. Non deve confonderti ulteriormente e nemmeno io. Ho passato una brutta notte» aggiunse con un’espressione truce. «Continuavo a pensare a tutto quello che ti ho detto ieri su Gary, sulle mie speranze, i miei progetti, le mie preoccupazioni, e all’improvviso mi sono accorto che è così che ti trattiamo tutti da sempre. Quando venivo a casa vostra, di tanto in tanto ti osservavo e mi chiedevo come facessi a sopportare Gary e la sua meschinità, le sue continue pretese, e la scorsa notte ho capito di averti messa esattamente nella stessa situazione. Mi dispiace.» D’un tratto Jake sorrise, le afferrò il braccio e cominciò a spingerla giù per le scale. «Ecco qua. Ero sicuro che non sarei riuscito ad arrivare fino in fondo a questo discorso. Mentre correvo, stamattina, non ho fatto altro che ripeterlo.»


Constance mangiava uova, prosciutto e biscotti insieme a Charlie, dando contemporaneamente un’occhiata alla lista di oggetti che la polizia aveva prelevato e portato in laboratorio a fare esaminare. Cominciò a dire qualcosa, ma poi porse la lista a Charlie e indicò una voce. «È strano.»

Charlie lesse la riga che Constance gli aveva indicato: "tre lenzuola due coperte, due copriletti". La porta si aprì e Charlie ripiegò in fretta il foglio e lo mise in tasca. Beth e Jake entrarono nella sala della colazione.

Beth guardò Charlie e Constance e non riuscì a trattenersi dal chiedere: «Avete già detto alla polizia… quello che sapete?»

«No, io no» rispose Charlie.

«Oh, si riferisce al gioco?» chiese Constance.

«Sì. Glielo avete detto? Maddie è convinta di sì, mentre io ero sicura che non l’avreste fatto, non senza avvertirci. Glielo avete detto?»

«Perché Maddie ha questa convinzione?»

«Per qualcosa che le ha detto Bruce. La polizia lo ha accusato di essere stato reticente, di aver mentito. Praticamente il capitano ci ha accusati tutti di aver mentito.»

«Non gliene abbiamo parlato, Beth» ribadì Charlie. «Santo cielo, però il capitano ha ragione, gli avete mentito tutti.»

Beth si morse il labbro, guardò la tazza che aveva davanti a sé e cominciò a farla ruotare sul piattino finché emise un rumore stridulo simile a quello delle unghie sulla lavagna. Jake le allontanò la mano dalla tazza. «Ho detto a Maddie che ve lo avrei chiesto. Dovremmo dirlo alla polizia, vero?» sussurrò senza sollevare ancora lo sguardo. «Forse se glielo dicessimo potrebbe aiutarli nelle indagini.»

«Vi è stato di qualche utilità saperlo, Charlie?» domandò Jake.

«Non lo so ancora. Beth, se sarà necessario glielo dirò. Lo capisce questo, vero?»

Beth annuì.

«Quanto è stabile l’equilibrio di Maddie in questo momento?»

«Non è ancora crollata, ma non manca molto» rispose Beth. Lanciò uno sguardo a Jake il quale annuì. «Penso che sia arrivata al limite. Perché me lo chiede?»

«Come reagirebbe se accusassero Bruce di omicidio? Riuscirebbe a sopportarlo?»

«Oh, mio Dio! Hanno intenzione di accusarlo?»

«È possibile. In ogni caso…» Mrs Ramos entrò con un vassoio. Charlie si ammutolì e osservò ogni suo movimento finché non se ne fu andata. D’un tratto si alzò in piedi.

«Scusatemi. Torno subito.» Charlie seguì Mrs Ramos in cucina.

Beth lo guardò uscire, poi si voltò con uno sguardo confuso verso Constance che si limitò a stringersi nelle spalle. Beth cominciò a mangiare lentamente, ma dopo un boccone posò nuovamente la forchetta. «La prenderà davvero male» disse tristemente. «Maddie è convinta di aver trascurato Bruce nel corso degli anni, Bruce lo sa e non perde occasione per rafforzare questa convinzione. Ieri sera è stato orribile. Bruce rideva come faceva sempre Gary, e lei continuava a tremare. È stato terribile.»

«Cerca sempre di imitare il fratello?»

«Non proprio. Penso sia un retaggio del test di Turing al contrario a cui si erano sottoposti molti anni fa. È stato allora che ha perfezionato l’imitazione di Gary.»

Constance sorrise e scosse la testa. «Le spiacerebbe fare un passo indietro? Cos’è un test di Turning al contrario?»

«Turing» la corresse Jake. «Dal nome del matematico che ha messo a punto il test originario. Il soggetto siede a un terminale, scrive delle domande e cerca di determinare quali risposte provengono dal computer e quali dalla persona che si trova in un’altra stanza. Il test ha anticipato le attuali ricerche sull’intelligenza artificiale. L’idea di Gary era di creare delle tracce audio e con esse programmare il computer insieme a una serie di dati riguardanti ogni persona coinvolta nell’esperimento. L’intenzione era quella di perfezionare a tal punto la capacità del computer che nemmeno un imitatore professionista avrebbe potuto trarlo in inganno. Insomma, un test di Turing al contrario per tentare di raggirare un computer anziché una persona.» E aggiunse con una certa freddezza: «Ora il computer non sbaglia più un colpo.»

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