«Niente» disse Dwight rispondendo alla domanda di Charlie.
«Nemmeno un lenzuolo?» Quando Charlie assumeva un’aria così innocente, Constance temeva sempre che qualcuno potesse dargli un pugno in faccia.
«Che cos’è questa storia del lenzuolo?» domandò Dwight.
Charlie glielo spiegò. «Quindi manca un lenzuolo. Forse la pistola è stata avvolta lì dentro e ora si trovano entrambi in fondo all’oceano.»
Dwight si mordicchiò il labbro scuotendo la testa rivolto verso l’orizzonte. «Pensa che sia stato ucciso nella sua stanza?»
«È possibile. Il letto era stato preparato per la notte in modo singolare, le impronte cancellate da troppi oggetti. È possibile.»
«Ed è stato avvolto in un lenzuolo e trasportato fino alla scogliera? Gesù!»
«È possibile. Se avessi a disposizione una squadra di uomini li farei cercare delle macchie di sangue e forse il segno di una bruciatura.»
«Una bruciatura?»
«Ripensi al portacenere» gli disse Charlie con un’espressione trasognata. «Un sigaro spento a metà e dei frammenti di cenere. Ma dov’è finito il resto? Supponiamo che Milton stesse fumando il sigaro quando è stato colpito. Ovviamente il sigaro sarebbe caduto a terra, ma non sull’erba bagnata, altrimenti si sarebbe spento, e con quella nebbia quasi tutto era umido e bagnato, mentre in realtà il sigaro era ancora acceso quando è stato messo nel portacenere. Lo si deduce dalla cenere all’estremità del sigaro che ha continuato a bruciare. Ciò significa che era ancora acceso quando è stato spostato e rimesso nel portacenere, e questa operazione potrebbe aver lasciato una bruciatura da qualche parte. Oppure dobbiamo pensare che qualcuno abbia riacceso il sigaro in un secondo tempo, ma una tale ipotesi mi sembra decisamente troppo macabra anche per questa comitiva.»
«Accidenti, Charlie, mi pare un’ipotesi un po’ azzardata. Quella sera Milton avrebbe potuto fumare quel mezzo sigaro in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo e poi posarlo e lasciarlo consumare completamente.»
«Si è chiesto in che modo sono state cancellate le impronte dal portacenere? Immagini la scena: qualcuno deve eliminare le impronte dal portacenere per Dio solo sa quale motivo, ma dentro c’è il mezzo sigaro ancora acceso. La persona appoggia il sigaro sul bordo del tavolo, pulisce il portacenere, rimette a posto il sigaro e lo lascia lì a consumarsi pian piano. Questo è uno scenario possibile. Un’altra ricostruzione prevede che Milton non sia stato colpito in camera sua ma da qualche altra parte, che il sigaro sia caduto e che l’assassino lo abbia messo nel luogo più consono, ovvero nel portacenere, ma solo dopo aver cancellato le impronte. A quel punto, nel portacenere, alla piccola quantità di cenere si aggiunge quella della combustione del sigaro che rimane lì indisturbato fino a quando la polizia lo preleva per analizzarlo.»
«In questo caso perché perdere tempo con le impronte?»
«Dio solo sa quanto vorrei saperlo.»
Dwight si fece scuro in volto. «Sa cosa sta succedendo nella Jordan Valley? A più di cinquecento chilometri da qui, vicino al confine del Nevada, la scorsa notte un allevatore è stato picchiato a morte. Solitamente in casi come questo vengo chiamato a occuparmi delle indagini. Raduno gli uomini che lavoravano per lui, il caposquadra, faccio qualche domanda, magari organizzo la ricerca di un bracconiere e risolvo la vicenda piuttosto in fretta. Questa volta se ne potrebbe occupare lo sceriffo, ma il caso vuole che alcuni suoi parenti lavorino per l’allevatore e dicono che questo potrebbe influenzarlo nelle indagini.» Dwight osservava i suoi uomini fuggire in gran fretta di fronte alla veloce avanzata delle onde sollevate dall’impeto dell’alta marea. «Be’, direi che con questa indagine abbiamo fatto fiasco.» Dwight fece una leggera smorfia. «La volta precedente ho voluto sapere tutto sui carrelli agricoli, sulle carriole, e poi ho scoperto che le vittime non erano state spostate. Stavolta invece non me ne sono nemmeno preoccupato. Dio onnipotente, che pasticcio!»
Dopo che Dwight e i suoi uomini se ne furono andati, Charlie e Constance raggiunsero la spiaggia. «Niente male» disse Constance dando una pacca al braccio del marito. Charlie non ebbe difficoltà a capire che non si riferiva al paesaggio.
«Non sono ancora riusciti a provare nulla» disse Charlie.
Constance fece un cenno con la mano come per allontanare quel pensiero. «Ci riusciranno.» Gli raccontò del test di Turing al contrario e delle tracce vocali. «Inizio a capire cosa stava mettendo a punto Gary» disse lentamente. «Credo che quel computer fosse in grado di comprendere qualsiasi cosa gli venisse detta e di rispondere esattamente come una persona. È impressionante.»
«Uhm» fu il commento di Charlie, e quel grugnito era più eloquente di qualsiasi cosa avesse potuto pensare in quel momento. «Se ti dicessi che "non so che pesci pigliare" pensi che renderebbe l’idea?»
Constance annuì con serietà. «"Ogni cosa a suo tempo."»
«"Non si trova il bandolo della matassa."»
Constance rise. «Sei "un lupo in veste d’agnello".»