Читаем La missione di Sennar полностью

Ma non erano solo i draghi ad avere una predilezione per quel ragazzo con il viso da angioletto. Forse fu per la sua innocenza, forse per la passione con cui si buttava in ogni compito che gli veniva affidato, ma nel giro di un mese Laio divenne il beniamino di tutto l’accampamento. Correva indaffarato da un lato all’altro del campo, con l’espressione seria, come se gli fosse stata affidata chissà quale terribile missione, e chiunque lo vedesse passare non poteva fare a meno di sorridere.

Persino Ido dovette ricredersi sul suo nuovo scudiero, che moriva dalla voglia di rendersi utile e non si tirava mai indietro.

6

Il segreto della lacrima.

Da quando era tornata alla base, spesso Nihal si sorprendeva a guardare la Lacrima incastonata nella spada di cristallo e a domandarsi da dove fosse uscita la forza sconosciuta che aveva sgominato un’intera orda di fammin.

Decise di indagare presso uno dei maghi della cittadella, un giovane emissario del Consiglio che coadiuvava nelle strategie militari.

Nihal gli raccontò quello che era accaduto nel bosco.

Il mago la ascoltò scettico, poi osservò la Lacrima con occhio esperto. «Sì, è ambrosia, la resina del Padre della Foresta, cristallizzata, però non mi risulta che possa essere utilizzata per scopi magici.»

«Ma il folletto che me l’ha data ha detto che...»

«I folletti sono dei gran chiacchieroni» la interruppe il mago con sufficienza «ma di magia non capiscono niente, credimi.»

«Allora che cosa è successo, secondo te?» insistette Nihal. Quel mago iniziava a darle sui nervi.

«Con ogni probabilità, nulla. Forse tu e il tuo amico avete avuto un’allucinazione. O forse vi eravate scolati un sidro di troppo» ridacchiò il mago.

Nihal uscì dal suo alloggio per non rischiare di mettergli le mani addosso. Alla prima occasione avrebbe cercato le risposte che voleva alla biblioteca di Makrat.


Ebbe modo di andarci un mese dopo. A Makrat era stato ordinato un consiglio di guerra, a cui erano tenuti a partecipare tutti i Cavalieri di Drago schierati nella lotta contro il Tiranno.

Ido odiava quel genere di riunioni, ma dovette fare buon viso a cattivo gioco e portò con sé sia Nihal sia Laio.

Makrat era la capitale della Terra del Sole, una città piena di confusione e caotica perfino nel modo in cui le case si ammassavano le une sulle altre. Era sede dell’Accademia, nonché del Palazzo Reale. Per finire, ospitava la più grande biblioteca del Mondo Emerso. Si trovava all’interno del Palazzo Reale e per accedervi era sufficiente l’autorizzazione di un Cavaliere. Come Nihal immaginava, Ido non si fece pregare. Lo gnomo considerava la lettura fondamentale per la formazione di un Cavaliere e non dovette sembrargli vero che quella zuccona della sua allieva si fosse decisa a farsi un po’ di cultura.

La grande biblioteca di Makrat non smentiva la sua fama. Era la più completa raccolta di libri del Mondo Emerso, seconda solo alla mitica Biblioteca perduta della città di Enawar. Si trovava in una delle quattro torri del Palazzo Reale e si sviluppava lungo l’imponente scalinata che si avvolgeva a spirale su per il torrione. I gradini erano larghi e bassi, tanto che non si aveva quasi la sensazione di salire, ma quando si arrivava in cima e si guardava in basso, si restava senza fiato nel vedere la vertiginosa infilata di piani che scendevano a precipizio. Sul tetto, una cupola di cristallo provvedeva a dare luce all’interno.

Ogni piano era dedicato a una materia differente. C’era la sezione dell’astronomia, quella della storia, quella della poesia e naturalmente anche quella della botanica e dell’erboristeria. Più di cento scaffali stipati di tomi.

Gli occhi di Laio, che l’aveva accompagnata, brillarono. «Ci vediamo dopo» disse con voce sognante. Poi si diresse verso gli erbari.

La biblioteca era molto frequentata e Nihal si sentì subito fuori posto. Di guerrieri, ovviamente, non c’era neppure l’ombra. Maghi, invece, in abbondanza. Seduti ai tavoli e chini su enormi volumi polverosi, fermi e pensosi accanto agli scaffali, arrampicati sulle scale che portavano alle sezioni più alte delle librerie. Maghi ovunque, e tutti che si voltavano quando Nihal passava. Il tintinnio della spada, in genere così familiare, le parve all’improvviso un rumore insopportabile. C’era anche qualche giovane rampollo di famiglia nobile e pure loro la guardavano con sdegno. Certo, la conoscenza è roba da ricchi , pensò lei. Mica da morti di fame che devono difendersi dalla guerra. Nihal si sentì a disagio. In momenti come quello avrebbe voluto essere un po’ più femminile e non destare tanta curiosità. Si impose di ignorarli. Non era arrivata fin lì per fare bella figura, ma per cercare notizie sulla Lacrima.

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