Читаем Le sentinelle del cielo полностью

Rispose una seconda mente più agitata. “Tu hai la testa piena di se, di ma e di forse. Se non avessi di meglio da fare, saprei dedurre le stesse cose. Potrei pensare alla possibilità che siano dei supermalleabili. E allora? Dovremmo preoccuparci non soltanto di scoprire dove sono, ma anche di sapere chi sono. Ti rendi conto che uno di loro potrebbe essersi fatto uscire sangue dal naso e essersi sdraiato vicino al cancello fingendo di essere Jesmond? Fece una pausa. Di questo passo, come fate a sapere che io sono proprio io?”

“In questo caso non avresti molto da vivere. Dalla città stanno arrivando alcuni telepati in grado di scoprire rapidamente chi sei. Io ripeto che dobbiamo setacciare il castello. Il capo andrà su tutte le furie se non lo facciamo.”

“D’accordo. Facciamo come vuoi, Signor Agitato. Ordinerò di cominciare le ricerche. Sarà inutile, ma lo faremo. Dirò anche che si armino e sparino a qualsiasi ombra sospetta.”

— Certi mancano totalmente di buon senso — borbottò Raven. — Perché non ci lasciano in pace?

— Senti chi parla! — disse Charles sorridendo.

Raven studiò le pareti del castello. — La caccia è cominciata. Dobbiamo cercare di tenerli a bada fino all’arrivo di Thorstern o di uno dei sosia.

Tenerli a bada non fu difficile. Andarono a sedersi su un bastione avvolto dalla nebbia e alto una quindicina di metri. Un gatto selvatico li avrebbe potuti scoprire, un supersonico li avrebbe potuti localizzare con l’eco, e un levitante li avrebbe saputi scorgere per quel suo istinto di curiosare nei punti che gli esseri normali trascuravano.

Ma quelli che stavano dando loro la caccia erano esseri normali, con tutte le limitazioni imposte alle normali forme di vita.

Così i due rimasero appollaiati in cima alla muraglia, come due gufi, a scrutare gli esseri inferiori che strisciavano con le armi in pugno attorno alla rocca di basalto nei cortili, pronti a far fuoco, e scossi dalla paura dell’ignoto.

Per le loro povere menti normali, il mutante era un essere che aveva sviluppato manie di grandezza, sempre pronto a ridurre in schiavitù i normali esseri umani. Un mutante con più poteri doveva essere qualcosa di infinitamente peggiore. Forse era una creatura non umana, camuffata da uomo e capace di tutto.

Il pensiero di trovarsi improvvisamente di fronte a una mostruosità biologica quale poteva essere un tele-piro-ipnotico e chissà che altro, e di doversi difendere con semplici pallottole, era addirittura insostenibile per alcuni degli uomini impegnati nelle ricerche.

Un uomo passò sotto l’arcata puntando una lampada portatile particolare sulle cellule per non disattivarle. Cercò invano nei paraggi, gli occhi spalancati, i peli ritti, e passò un paio di volte proprio sotto i piedi della preda, prima di arrendersi e tornare sui suoi passi.

Nel medesimo istante un secondo uomo emerse dalla porta del cortile, percepì dei rumori furtivi provenienti dall’arcata e fissò in quella direzione. Le armi in pugno, i due avanzarono in punta di piedi… Videro una forma vaga stagliarsi nella nebbia.

— Chi va là? — gridarono insieme, e fecero fuoco.

Uno venne mancato di pochi centimetri, l’altro fu ferito a un braccio. Lontano, oltre il cancello, qualcuno sparò in aria a un immaginario levitante, centrando un banco di nebbia.

Raven guardò verso il basso per osservare quello che stava succedendo nel cortile. Charles invece alzò di scatto la testa.

— Sento qualcosa. Non te ne sei accorto?

— Sì. Sta arrivando qualcuno. Ho la sensazione che sia il nostro uomo.

Si udiva il rumore delle grosse eliche di un elicottero che volava a considerevole altezza: stava arrivando da est, e volava sopra la coltre di nebbia.

Un sottile raggio di luce arancione partì da una delle torri del castello e rimase fisso nella notte. L’elicottero cominciò a scendere verso il faro e il rumore delle eliche diventò assordante. Infine l’apparecchio venne a trovarsi sopra il castello.

Перейти на страницу:

Похожие книги

Отцы-основатели
Отцы-основатели

Третий том приключенческой саги «Прогрессоры». Осень ледникового периода с ее дождями и холодными ветрами предвещает еще более суровую зиму, а племя Огня только-только готовится приступить к строительству основного жилья. Но все с ног на голову переворачивают нежданные гости, объявившиеся прямо на пороге. Сумеют ли вожди племени перевоспитать чужаков, или основанное ими общество падет под натиском мультикультурной какофонии? Но все, что нас не убивает, делает сильнее, вот и племя Огня после каждой стремительной перипетии только увеличивает свои возможности в противостоянии этому жестокому миру…

Айзек Азимов , Александр Борисович Михайловский , Мария Павловна Згурская , Роберт Альберт Блох , Юлия Викторовна Маркова

Фантастика / Биографии и Мемуары / История / Научная Фантастика / Попаданцы / Образование и наука