Читаем Operazione Domani полностью

Mi fermai prima di boccheggiare un’altra volta. — Georges. Spogliati. Adesso ti riporto a letto, poi ti uccido lentamente. Alla fine ti riduco a brandelli, ti spezzo la schiena in tre parti. Sufficiente, insufficiente…

Lui sorrise e cominciò a svestirsi.

Io dissi: — Oh, piantala e baciami. Poi andremo a San José. «Insufficiente». Come sono stata?


Il viaggio da Bellingham a San José richiede più o meno lo stesso tempo di quello da Winnipeg a Vancouver, però questa volta eravamo seduti. Emergemmo dal sottosuolo alle quattordici e quindici. Mi guardai attorno con un certo interesse: non avevo mai visitato la capitale della Confederazione.

La prima cosa che notai fu il numero incredibile di Vma che saltellavano in giro come pulci, quasi tutti taxi. Non conosco un’altra città moderna che permetta un inquinamento simile della propria aria.

Le strade erano affollate anche di carrozze e c’erano marciapiedi mobili ai lati di ogni via; comunque, quelle locuste a motore erano dappertutto, come le biciclette a Canton.

La seconda cosa che notai fu la sensazione che emanava da San José. Non era una città. In quel momento capii una descrizione classica: «Mille villaggi in cerca di una città».

San José sembra non avere alcuna giustificazione, a parte la politica. La California, comunque, trae dalla politica più succhi di ogni altro paese a me noto; è una democrazia completamente spudorata e disinibita. La democrazia si trova in molti posti; la Nuova Zelanda, per esempio, la usa in forma attenuata.

Ma solo in California troverete il tipo puro, genuino, naturale al cento per cento e non diluito di democrazia. L’età del voto parte da quando un cittadino è abbastanza alto per tirare l’acqua senza farsi tenere fermo dalla nurse, e gli impiegati sono molto riluttanti a togliere un nome dall’anagrafe elettorale, a meno che non gli si sbatta sotto il naso un certificato di cremazione.

Capii a fondo la portata della cosa quando lessi, in un articolo sulle elezioni, che i defunti del Prehoda Pines Patience Park costituivano tre distretti elettorali e votavano regolarmente tramite deleghe firmate prima del decesso. (Morte, non t’inorgoglire!)

Non cercherò di dare giudizi; ero già una donna adulta prima di incontrare la democrazia nelle sue forme più miti, meno maligne.

È probabile che la democrazia sia un bene, usata a piccole dosi. Il Canada Britannico se ne serve in forma diluita, e se la cava benissimo. Ma solo in California tutti sono ubriachi di democrazia in qualunque momento.

Non passa giorno senza che in California ci sia un’elezione da qualche parte, e per ogni distretto esiste (così mi hanno detto) un’elezione di qualche tipo circa una volta al mese.

Se lo potranno permettere. Hanno un clima mite dal Canada Britannico al Regno Messicano, e buona parte dei terreni più ricchi dell’intero pianeta. Il loro secondo sport preferito, il sesso, costa quasi nulla allo stato grezzo; come la marijuana, è disponibile gratis ovunque. Il che lascia tempo ed energie per il vero sport californiano: radunarsi e straparlare di politica.

Eleggono tutti dal parassita di distretto al Capo Confederazione («il Capo»). Ma poi li diseleggono quasi altrettanto in fretta. Per esempio, il Capo dovrebbe avere un mandato di sei anni. Degli ultimi nove capi, però, solo due sono rimasti in carica per sei anni; gli altri sono stati deposti, a parte quello che è stato linciato. In molti casi, l’eletto non ha ancora prestato giuramento quando comincia a circolare la prima petizione per deporlo.

Però i californiani non si limitano a eleggere, deporre, mettere in stato d’accusa e (a volte) linciare i loro sciami di funzionari pubblici; no, legiferano in prima persona. A ogni elezione sono in lizza più proposte di legge che candidati.

I rappresentanti provinciali e nazionali dimostrano una certa decenza: mi è stato assicurato che il tipico legislatore californiano ritirerà la sua proposta di legge se gli verrà dimostrato che pi greco non può essere uguale a tre, a prescindere dal numero di persone che voteranno in senso opposto.

Ma la legislazione ruspante («l’iniziativa privata») non soffre di queste limitazioni.

Per esempio, tre anni fa un economista ruspante si accorse che i laureati guadagnavano, mediamente, il 30 per cento in più dei loro connazionali privi di laurea. Una situazione così poco democratica è anatema per il Sogno Californiano; quindi, con la massima velocità, alle elezioni successive venne preparata una proposta di legge, che fu approvata, e in base a questa legge, a tutti i californiani diplomati e/o a tutti i californiani che abbiano compiuto il diciottesimo anno viene automaticamente conferita la laurea.

Una clausola tesa a favorire i più anziani conferisce al beneficio un effetto retroattivo di otto anni.

La misura funzionò in modo meraviglioso; i veri laureati non godevano più di vantaggi antidemocratici.

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