Читаем Padrone della vita, padrone della morte полностью

— Prima di tutto, le spie non si sono prese le ferie, in questo dannato edificio, ultimamente. Il maggiore problema, però, è costituito dal nucleo di assistenti incompetenti e idioti che mi circondano. Credo che ridurrò personalmente la popolazione locale, prima della fine della giornata. Con uno strumento duro e da taglio, preferibilmente.

— C'è qualche ombra di verità nella storia diffusa dal Citizen?

— Al diavolo, sì! — esclamò Walton. — Per la prima volta nella storia, è vangelo! Un intraprendente giornalista ha sistemato un impianto-spia nel mio ufficio questa notte, e nessuno se ne è accorto finché non è stato troppo tardi. Sicuro, quegli stranieri non ci vogliono. Non gradiscono l'arrivo dei terrestri nel loro sistema.

Ludwing si morse il labbro.

— Ha qualche piano?

— Ne ho dozzine. Se vuole, gliene cedo qualcuno a buon mercato. — Walton rise, una risata breve e nervosa.

— Seriamente, Roy, lei dovrebbe andare in onda di nuovo, per calmare le acque. La gente strilla perché dichiariamo guerra a quei dirnani, e una buona metà di noi qui, alle Nazioni Unite, manco sappiamo se le dannate creature esistano sul serio. Non potrebbe arrangiare qualcosa, fare qualche trucchetto?

— No — disse Walton. — Se ne sono dette abbastanza di storie! Tanto per cambiare, andrò in onda con la verità vera. Farà meglio a dire a tutti i delegati di mettersi in ascolto, perché dirò tutto.

Non appena si fu liberato di Ludwig si affrettò a chiamare Lee Percy.

— Quel programma sulla conquista dello spazio è quasi pronto — gli disse l'agente delle pubbliche relazioni.

— Lascia perdere. Hai visto l'edizione del pomeriggio del Citizen?

— No; ho avuto troppo da fare con il nuovo programma. C'è qualcosa di grosso?

Walton ridacchiò.

— Diciamo di sì. Il Citizen ha svelato tutto, capito? Probabilmente al tramonto saremo in guerra con Procione IX. Voglio che tu mi acquisti un'ora di tempo alle 19, in tutte le stazioni televisive.

— Certo. Che genere di discorso ti dobbiamo preparare?

— Nessun discorso — disse Walton. — Andrò in onda in diretta, tanto per cambiare. Tu limitati a comprare il tempo, e cerca di non badare a spese.

13

Le luci vivide delle telecamere invadevano la stanza. Percy aveva fatto un buon lavoro; c'era un rappresentante per ogni canale televisivo, per ogni giornale, per ogni mezzo d'informazione. Le parole di Walton sarebbero risuonate in tutto il mondo.

Walton era seduto dietro la sua scrivania… seduto, perché avrebbe potuto dare forza maggiore alle sue parole in quella posizione, e anche perché era terribilmente stanco. Sorrise alla batteria di telecamere.

— Buonasera — disse. — Sono Roy Walton, e vi parlo dagli uffici del Piano per il Controllo della Popolazione. Sono stato direttore di Poppy per poco meno di una settimana, e vorrei farvi già un rapporto… un rapporto sui progressi della nostra attività, diciamo.

"Noi di Poppy pensiamo di avere un mandato da voi, il popolo. Dopotutto, è stato il referendum mondiale dell'anno scorso che ha permesso alle Nazioni Unite di farci iniziare il lavoro. E io voglio dirvi come si svolge il lavoro di Poppy, e quali risultati abbiamo ottenuto finora.

"Il nostro scopo è quello di fornire spazio vitale agli esseri umani. Il mondo è grandemente sovrappopolato, con i suoi sette miliardi di abitanti. Il lavoro di Poppy è quello di alleggerire la pressione della popolazione, di distribuire equamente le masse di popolazione del mondo in modo che ogni parte del globo sia occupata equamente; ma questa è solo una parte del nostro lavoro… una parte a breve scadenza e provvisoria. Qui noi facciamo i piani per il futuro. Sappiamo che è impossibile continuare a spostare gente da un capo all'altro della Terra; la cosa non può durare per sempre. Prima o poi ogni centimetro quadrato sarà coperto, e allora dove andremo?

"Voi sapete la risposta. Andremo 'fuori'. Raggiungeremo le stelle. In questo momento abbiamo delle astronavi che ci possono condurre sui pianeti, ma i pianeti non sono abitabili per gli uomini. Ebbene, noi li 'renderemo' abitabili! In questo preciso momento un gruppo di ingegneri si trova su Venere, su quel pianeta rovente, arido, dall'atmosfera venefica. E questo gruppo lotta per trasformare Venere in un pianeta abitabile, con un'atmosfera respirabile. Ce la faranno, questi uomini abili e coraggiosi… ce la faranno, e quando avranno terminato il loro lavoro su Venere, andranno su Marte, sulla Luna, forse anche sui grandi satelliti di Giove e di Saturno. Ci sarà un giorno in cui tutto il Sistema Solare sarà abitabile da Mercurio a Plutone… Almeno così speriamo."

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