— Non ce n'è bisogno — disse Keeler. — Sellors aveva incaricato me del caso Lamarre. Non c'è traccia dell'uomo da nessuna parte. Abbiamo disseminato dei segnalatori e dei ricercatori automatici in tutto il mondo, senza alcun risultato concreto.
— Uhm. — Walton rimase un po' deluso: aveva sperato, razionalizzando, che Sellors avesse trovato Lamarre e avesse semplicemente tenuto celato il fatto. Ma se era stato Keeler a occuparsi della ricerca, non c'era alcuna speranza in quella direzione. Peccato, pensò.
— D'accordo — disse Walton. — Continui a cercare Lamarre. Per il momento, desidero che questo edificio venga sottoposto a un esame minuzioso. Chissà quanti sistemi-spia ha potuto piazzare Sellors, qui. Dal tetto alla cantina, e alla fine del lavoro mi faccia subito rapporto.
C'era, a questo punto, una chiamata dalla sezione comunicazioni. Walton stabilì il contatto e un tecnico lo salutò e gli disse: — C'è stata una chiamata dall'astronave mandata su Venere. Vuole ascoltarla, signore?
— Naturalmente!
— Dice: "Arrivati su Venere il quindici corrente, nessun segno di Lang e dei suoi uomini fino a questo momento. Continueremo a cercare e faremo rapporti quotidiani". È firmata Spencer.
— Va bene — disse Walton. — Grazie. E mi informi non appena ci saranno delle novità.
Il destino della spedizione di Lang, pensò Walton, non era d'importanza immediata. Ma avrebbe voluto tanto sapere cos'era accaduto alla squadra. Sperava che Spencer e la sua missione di salvataggio avessero qualcosa da riferire, il giorno dopo, qualcosa di più concreto.
L'intercom ronzò.
— C'è in linea il dottor Frederic Walton, signore. Dice che è urgente.
— Va bene — disse Walton. Stabilì il contatto e aspettò che il viso di suo fratello apparisse sullo schermo. Provò un senso si nervosismo.
— Ebbene, Fred? — disse, quando il contatto fu stabilito.
— Sei stato una piccola ape operosa, vero? — disse Fred. — Mi dicono che c'è un nuovo capo della sicurezza che veglia su di te.
— Non ho tempo per conversare, adesso — disse seccamente Walton.
— Neppure io. Ci hai fatto un pessimo servizio, con quella fuga di notizie su Sellors. Ci hai costretti a eliminare un utile contatto prematuramente.
— Non così utile — disse Walton. — Io ero sopra di lui. Se non l'aveste ucciso voi, avrei dovuto occuparmi del lavoro personalmente. Mi avete risparmiato il fastidio.
— Santo cielo, santo cielo! Stiamo diventando spietati, vedo!
— Quando l'occasione lo richiede — disse Walton.
— Bene. Faremo lo stesso — Fred strinse gli occhi. — Tu ricordi la nostra conversazione dell'altro giorno nella Sala di Bronzo, Roy?
— Benissimo.
— Ti ho chiamato per chiederti quale decisione hai preso — disse Fred. — Sì o no.
Walton fu sorpreso fuori guardia.
— Ma avevi detto che avevo tempo una settimana! — esclamò.
— Il periodo è stato dimezzato — disse Fred. — Adesso ci rendiamo conto che è necessario accelerare le cose.
— Dimmi cosa vuoi che io faccia. Poi ti darò la mia risposta.
— È abbastanza semplice. Dovrai dimetterti in mio favore. Se la cosa non avrà luogo entro domani sera, sarà necessario distribuire il siero di Lamarre. Queste sono le nostre condizioni, e non cercare di mercanteggiare con me, perché sarebbe inutile.
Walton tacque per qualche istante, contemplando il viso gelido del fratello, sullo schermo. Finalmente disse: — Ci vuole del tempo per realizzare queste cose. Non posso semplicemente dare le dimissioni dalla sera alla mattina, capisci?
— FitzMaugham l'ha fatto.
— Ah, sì… se quelle le chiami dimissioni. Ma a meno che tu non voglia ereditare lo stesso caos che ho ereditato io, farai meglio a concedermi un po' di tempo per preparare ogni cosa.
Gli occhi di Fred scintillarono.
— Significa che tu cedi? Darai le dimissioni, in mio favore?
— Non c'è alcuna garanzia di essere accettato dalle Nazioni Unite — disse Walton. — Anche con la mia raccomandazione, non posso prometterti il successo sicuro al cento per cento.
— Dovremo correre il rischio — disse Fred. — Il passo più importante è quello di scalzarti dal posto che occupi adesso. Quando potrò avere conferma di tutto questo?
Walton fissò il fratello, con attenzione.
— Vieni nel mio ufficio domani a quest'ora. Avrò preparato tutto per accoglierti, allora, e ti potrò mostrare bene come funziona il meccanismo di Poppy. È un vantaggio che avrai e che io non ho avuto. FitzMaugham teneva metà del lavoro registrato soltanto nella sua testa.
Fred sogghignò ferocemente.
— Ci vedremo all'ora che dici, Roy. — Il sogghigno si trasformò in un sorriso di gioia, e ridacchiando Fred aggiunse. — Lo sapevo che tutti questi atteggiamenti spietati erano soltanto una maschera, sai? Non sei mai stato un tipo duro, Roy.
Walton diede un'occhiata all'orologio, dopo che Fred fu scomparso dallo schermo. L'ora precisa… le undici esatte. Era stata una mattinata molto piena.