Ma molte cose vaghe avevano acquistato dei contorni più chiari. Ora lui sapeva, per esempio, che Sellors era stato stipendiato dagli stessi gentiluomini di campagna che stipendiavano Fred. Presumibilmente, significava anche che FitzMaugham era stato assassinato dai proprietari terrieri.
Ma per quale motivo? Certamente, non solo per il piacere di commettere un delitto. Se avessero voluto fare questo, avrebbero potuto uccidere FritzMaugham in qualsiasi momento.
Ma ora capiva per quale motivo la scelta del tempo era stata così accurata. Quando i congiurati si erano resi conto che sicuramente Walton sarebbe stato il successore del vecchio, Fred era già entrato nel gruppo. Avevano già pronta una leva per muovere Roy nella maniera desiderata. Sapevano di poterlo sbattere fuori dal nuovo ufficio quasi subito, per sostituirlo con la loro marionetta, Fred.
Bene, avrebbero avuto una bella sorpresa. Fred sarebbe comparso nell'ufficio di Walton alle undici precise del mattino del diciassette, per prendere il comando delle operazioni. Walton pensava di essere pronto per quell'ora.
C'era la faccenda Lamarre. Walton voleva impadronirsi dell'ometto e della sua formula. Ma ormai Fred doveva avere creato almeno una copia della scoperta del gerontologo; la minaccia sarebbe rimasta, anche se Poppy fosse riuscita a ricuperare l'originale.
Walton aveva ventiquattro ore per agire. Chiamò subito Sue Llewellyn, dell'amministrazione.
— Sue, come va il nostro bilancio?
— Che hai in mente, Roy?
— Molte cose. Voglio sapere se posso fare una spesa di… diciamo, un miliardo, da qui a stasera.
— Un "miliardo"? È uno scherzo, Roy?
— Non è uno scherzo. — Walton aveva un tono cupo. — Spero che non dovrò spenderlo tutto. Ma voglio fare un grosso acquisto… un investimento. Non è possibile tirar fuori il denaro? Non importa la provenienza, perché se entro stasera non lo troviamo molto probabilmente dopodomani non ci sarà più Poppy.
— Di che "cosa" stai parlando, Roy?
— Dimmi un sì o un no. E se la risposta non è quella che voglio sentire, temo che dovrai cominciare a cercarti un nuovo lavoro, Sue.
Lei emise un'esclamazione soffocata. Poi disse: — Va bene, Roy. Voglio stare al tuo gioco, anche se questo può significare la nostra rovina. C'è un miliardo a tua disposizione in questo momento, anche se non posso fare a meno di chiederti cosa userò per pagare gli stipendi, la settimana prossima.
— Riavrai indietro la somma — disse Walton. — Con gli interessi semplici e composti.
Subito dopo chiamò un uomo con il quale aveva spesso trattato in passato, durante il periodo trascorso come segretario del senatore FitzMaugham. Si trattava di Noel Hervey, agente di cambio e operatore di borsa autorizzato.
Hervey era un ometto minuto, dall'aria perennemente preoccupata, ma i suoi occhi freddi, con palpebre che non si muovevano neppure, tradivano la sua vera natura di calcolatore.
— Qual è il tuo problema, Roy? — chiese.
— Voglio che tu mi acquisti un pacchetto azionario, subito. Nel giro di un'ora, diciamo.
Hervey scosse immediatamente il capo.
— Dolente, Roy, Sono troppo impegolato in un grosso affare con una compagnia monorotaia. Non sarò libero fino a mercoledì o giovedì, se riuscirò a liberarmi.
Walton disse: — Quanto denaro potrai guadagnare dal tuo grosso affare, Noel?
— È un'informazione riservata! Non vorrai invadere il segreto professionale di un operatore come faresti con…
— Riuscirai a tirarci fuori cinque milioni di dollari, Noel?
— Cinque mil… ehi, è uno scherzo, Roy?
— Sono terribilmente serio — disse Walton. — Voglio che tu concluda un affare per mio conto, immediatamente. Hai sentito quello che offro.
Hervey sorrise con calore.
— Be', comincia pure a parlare, fratello. Considerami assunto.
C'era da occuparsi in fretta di qualche altra questione. Walton passò qualche secondo a colloquio con un tecnico delle comunicazioni, poi mandò l'ordine di portargli tre o quattro volumi tecnici. "Teoria Fondamentale del Caleidovortice" e opere correlate. Mandò un messaggio a Lee Percy, chiedendogli di stare pronto a salire da lui tra un'ora, e disse alla segretaria che nessuno avrebbe dovuto disturbarlo, per nessuna ragione al mondo, nelle prossime sessanta tornate della lancetta dell'orologio. Un'ora intera nella quale lui sarebbe stato a tutti gli effetti pratici fuori del mondo.
L'ora trascorse rapidamente; alla fine Walton aveva la testa un po' stordita dal rapido assorbimento di dati, ma la sua mente stava pulsando di nuove possibilità nell'uso delle tecniche di comunicazione. E si parlava del modo di convincere la gente! "Lui" sapeva come fare!
Schiacciò il bottone dell'intercom. — È già arrivato il signor Percy?
— No, signore. Devo chiamarlo?
— Sì. Dovrebbe arrivare da un momento all'altro. Ci sono state delle chiamate?
— Abbastanza. Le ho tutte ritrasmesse al signor Englin, come lei ha detto.
— Brava figliola — le disse Walton.
— Oh, ecco il signor Percy. E c'è una chiamata per lei dalla sezione comunicazioni.
Walton corrugò la fronte.