— Ho speso con successo un duecento milioni di denaro di Poppy nell'ultima mezz'ora, Roy. Adesso tu possiedi il pacchetto azionario singolo più consistente del
— Quante azioni sono?
— Centocinquantaduemila. Approssimativamente il trentatré per cento.
— Il trentatré per cento! E l'altro diciotto per cento?
— Pazienza, ragazzo, pazienza, conosco il mio mestiere. Ho ramazzato le azioni di tutti i piccoli azionisti che sono riuscito a raggiungere, senza fare rumore. Mi è costato un bel po' di denaro anche distribuire opportunamente le azioni tra nuovi nominativi.
— Perché hai fatto questo? — chiese Walton.
— Perché si tratta di una questione molto delicata. Conosci com'è la situazione esatta delle azioni del
— No.
— Bene, le cose stanno così: l'Amalgamated Telefax possiede il ventisei per cento delle azioni, e Horace Murlin possiede il venticinque per cento. Dato che Murlin possiede anche l'
— E se non cede? — domandò Walton.
— Non ti preoccupare — disse Hervey, fiducioso. — Cederà. Ho un miliardo di dollari da mettere sul tappeto verde, no? Cucinerò per lui un affare così succulento che non potrà fare a meno di abboccare… e in cambio di un affare mai visto dovrà solo rinunciare a una piccola fetta delle sue azioni del
— Perfetto — disse Walton. — Va bene. Ricorda di tenermi informato.
Tolse il contatto e camminò verso la finestra. La strada era piena di gente che andava in tutte le direzioni, come tante formiche che si muovevano a casaccio sul terreno. Quasi tutti avevano in mano un giornale… e il giornale più popolare era il
Walton improvvisamente strinse i pugni. In quello stesso modo, pensò, Poppy stava stringendo la morsa che aveva preso il pubblico, impadronendosi dei mezzi di comunicazione di massa. Se la fiducia di Hervey era giustificata, avrebbero posseduto il più importante giornale ostile a Poppy, il giorno dopo. Manovrando sottilmente, nel corso di diversi giorni, avrebbero spostato l'atteggiamento del
In quanto al sotterfugio dei caleidovortici… quello, pensò Walton, era un colpo sotto la cintura, era evidentissimo. Ma lui aveva deciso che tutti i mezzi dovevano essere leciti, nel corso dell'attuale crisi. Ci sarebbe stato tempo per la morale, dopo, quando ogni pericolo di guerra fosse stato scongiurato.
Verso le quattordici e trenta della stessa giornata, Walton approfittò di un momento di stanca nel lavoro per andare a consumare la colazione alla Sala di Bronzo. Pensava che, uscendo dalle pareti dell'ufficio, almeno per qualche tempo, il suo sistema nervoso ne avrebbe guadagnato grandemente.
La Sala di Bronzo aveva adottato, come base cromatica, un bel rosa ciliegia. Walton scelse una stanza privata, consumò un pranzo leggero a base di chlorella arrostita e rum, e formò, sul disco, l'ordine per un sonnellino di venti minuti. Quando il sistema di allarme del divano lo svegliò, Walton si stirò, allegramente, scoprendo che buona parte della tensione soffocante che lo aveva tenuto prigioniero era scomparsa.
Meditabondo, accese il caleidoscopio elettroluminescente, e lo guardò. Funzionava in base allo stesso principio sul quale si fondavano i programmi dei caleidovortici della televisione, solo che nella Sala di Bronzo i caleidoscopi privati funzionavano entro un circuito chiuso; gli spettacoli erano di livello estetico assai più alto, certamente, che le esibizioni di colori violenti e un po' pacchiani preferite dal grosso pubblico durante gli spettacoli serali.