"Che altro c’è da dire? Quando eravamo bambini, amavamo stare insieme. Non litigavamo quasi mai. C’era gente nel villaggio che sosteneva che avessimo un unico spirito per tutti e tre. Forse avevano ragione. Non lo sappiamo. Ci sono differenze fra di noi. Tzoon è taciturno. Ara è curioso. Io sono generalmente tranquillo. Ma è vero che siamo uniti come sorelle, e ciascuno di noi sa quello che stanno pensando gli altri. Abbiamo subito il cambiamento esattamente nello stesso periodo."
— Perfino allora — disse Ara — non litigavamo, anche se Tzoon divenne più taciturno di prima.
Guardai il terzo fratello, che aggrottò la fronte.
— Nella Terra dell’Estate e quando la mandria è in movimento, restiamo vicini. Ci piace guardarci attorno e vedere un fratello in lontananza. E ci piace incontrarci di quando in quando per dividere il cibo e conversare. Io e Inzara parliamo. Tzoon ascolta.
Il terzo fratello disse: — In primavera ci separiamo.
Inzara fece il gesto dell’approvazione. — Non sappiamo che cosa potrebbe accadere allora. Se una donna arrivasse dal villaggio in preda alla smania e due di noi la vedessero? Ci azzufferemmo? Sarebbe terribile!
— Ci assicuriamo che i nostri territori siano ben lontani fra loro, anche se tutti ugualmente vicini al villaggio — disse Ara. — È diventato difficile in anni recenti. Siamo tutti uomini grandi e grossi, e i territori che abbiamo ora sono quasi nel villaggio.
Inzara continuò: — Lasciamo che altri uomini, uomini che potremmo facilmente sopraffare, s’insinuino fra i nostri territori. In quel modo perdiamo alcune donne. Ma nostra madre dice sempre: "Non si ottiene niente con l’avidità".
— Adesso — intervenne Tzoon — diteci chi siete.
Nia indicò ciascuno di noi e riferì i nostri nomi. Disse il proprio nome per ultimo.
— Tu sei la donna che amava un uomo — osservò Inzara.
Nia fece il gesto dell’assenso.
— E adesso viaggi con un altro uomo. — Additò l’oracolo. — E con due individui che non hanno quasi pelo.
— Sì.
— Di che sesso sono quelle persone?
— Una è una donna. L’altro è un uomo.
—
Tzoon fece il gesto che significava "non ha importanza". — Questo non ci riguarda. Se vogliono correre il rischio della sfortuna, be’, che facciano pure. Non appartengono al nostro villaggio.
Ara fece il gesto dell’approvazione. — Quello che a noi interessa è Inahooli. Come è morta?
Nia si massaggiò la nuca. — Non è una cosa facile da spiegare.
Tzoon si accigliò.
Nia guardò lui, poi i suoi fratelli. — Per prima cosa, ci siamo imbattuti in un
— Ah — commentò Inzara.
— La prima volta che è venuta, io e Li-sa eravamo sole. Inahooli ha voluto mostrarle la torre, e Li-sa era curiosa. È una persona particolare, che sta sempre a fare domande, come una bambina, toccando le cose, aprendole, ficcandoci il naso e facendo domande su domande.
Ara aggrottò la fronte. — Qualunque cosa può diventare eccessiva. Ma non c’è niente di male nella curiosità.
— In ogni caso — proseguì Nia — Li-sa è andata a vedere la torre. Poi Inahooli ha deciso che era un demonio e ha tirato fuori un coltello. Ha cercato di uccidere Li-sa. Ma lei è fuggita.
— Perché pensava che quella fosse un demonio? — Ara fece un cenno della mano nella mia direzione.
Nia esitò, aggrottando la fronte. Si mordicchiò l’unghia del pollice. — Inahooli si è ricordata di me. E ha pensato che una persona senza pelo che viaggiava con una pervertita dovesse essere un demonio.
— Questo ha senso.
Inzara fece il gesto del dissenso. — La torre è protetta. La sciamana ha eseguito cerimonie in primavera dopo che è stata edificata. C’è la magia in tutta la torre, intrecciata in ogni pezzo di corda e attorno a ogni pezzo di legno.
— La magia la protegge da qualunque cosa? — domandai.
— No. Certo che no. Un vento forte può abbatterla, e la grandine può lacerare gli stendardi. Gli animali possono rosicchiarla o appollaiarvisi sopra e causare danni. Ma la torre dovrebbe essere al sicuro dai demoni. Se quella — puntò il dito contro di me — si è potuta avvicinare alla torre, significa che non è un demonio. Anche se potrebbe essere qualcos’altro di infausto. Una persona che abbia bisogno di essere purificata, per esempio.
— No — disse Nia. — Inahooli era sicura. Li-sa era un demonio. Inahooli ha deciso che la torre era rovinata. Li-sa l’aveva privata di tutto il suo potere. È venuta nel nostro accampamento di notte, progettando di vendicarsi su di noi in qualche modo. Quello — additò Derek — l’ha vista arrivare. Ha lottato con Inahooli e ha vinto. L’ha legata e abbiamo cercato di parlare con lei. Loro, gli altri, hanno cercato di parlare con lei. Io ero fuori sulla pianura a cercare i nostri cornacurve.