Poteva essersi trattato di un incidente causato da qualche guasto nei comandi della capsula? Oppure era stato un errore, anche se innocente, da parte di Hal? Nessuna spiegazione gli era stata data spontaneamente, ed egli paventava di chiederla, nel timore della reazione cui avrebbe potuto dar luogo.
Anche adesso, non riusciva ad accettare del tutto l’idea che Frank fosse stato deliberatamente ucciso… era irrazionale all’estremo. Era oltre ogni logica il fatto che Hal, il quale aveva funzionato impeccabilmente per così lungo tempo, potesse essersi trasformato a un tratto in un assassino. Avrebbe potuto commettere errori, chiunque, uomo o macchina, poteva sbagliare, ma Bowman non riusciva a crederlo capace di assassinio.
Eppure doveva tener conto di questa possibilità, perché, se era vera, egli stava correndo un pericolo terribile. E anche se la sua mossa successiva era ben definita dalle norme prestabilite, non sapeva bene come avrebbe potuto procedere impunemente.
Nel caso di morte di uno dei due membri dell’equipaggio, il superstite doveva sostituirlo immediatamente con uno degli ibernati; Whitehead, il geofisico, era il primo designato per il risveglio; toccava quindi a Kaminski e infine ad Hunter. La sequenza del risveglio era comandata da Hal… per consentirgli di agire nell’eventualità che entrambi i suoi colleghi umani fossero stati inabilitati contemporaneamente.
Ma esisteva anche un comando manuale, che consentiva a ciascun hibernaculum di operare come una unità completamente autonoma, indipendentemente dalla supervisione di Hal. In quelle particolari circostanze, Bowman era nettamente propenso a servirsene.
Riteneva inoltre, con una convinzione ancor più grande, che un solo compagno umano non fosse sufficiente. Già che c’era, avrebbe risvegliato tutti e tre gli ibernati.
Nelle settimane difficili che lo aspettavano poteva aver bisogno di tutto l’aiuto possibile. Con un uomo scomparso, e con il viaggio compiuto a metà, la questione provviste non costituiva più una grave difficoltà.
«Hal», disse, nel tono più fermo che gli riuscì di assumere, «dammi il comando manuale di ibernazione, su tutte le unità.»
«Su tutte le unità, Dave?»
«Sì.»
«Posso farti rilevare che è prevista una sola sostituzione? Gli altri non devono essere svegliati ancora per centododici giorni.»
«Lo so benissimo. Ma preferisco regolarmi in questo modo.»
«Sei certo che sia necessario svegliare anche soltanto uno di loro, Dave? Possiamo cavarcela benissimo da soli. La mia memoria è capacissima di far fronte a tutte le esigenze della missione.»
Glielo faceva credere la sua immaginazione troppo spinta, si domandò Bowman; o v’era davvero una nota di supplica nella voce di Hal? E le parole di lui, per quanto sembrassero ragionevoli, lo colmarono di un’apprensione ancor più grande di prima.
Hal non aveva potuto fargli la proposta per errore; egli sapeva benissimo che Whitehead doveva essere svegliato dopo la scomparsa di Poole. Quanto proponeva era un cambiamento importante nel programma della missione, e pertanto stava andando molto oltre i limiti degli ordini ricevuti.
Quanto era accaduto prima poteva essere stato una serie di incidenti; ma questo era il primo indizio di ammutinamento.
Parve a Bowman di camminare sulle uova, mentre rispondeva: «Dato che è venuta a determinarsi una situazione di emergenza, mi occorre tutto l’aiuto possibile. Quindi, per piacere, dammi il comando manuale di ibernazione.»
«Se sei sempre deciso a svegliare l’intero equipaggio, posso provvedere io stesso. Non è affatto necessario che tu ti prenda il disturbo.»
V’era in tutto ciò una sensazione di irrealtà da incubo. A Bowman parve di trovarsi sul banco dei testimoni e di essere interrogato da un pubblico accusatore ostile a causa di un delitto che ignorava… sapendo che, sebbene fosse innocente, un semplice lapsus linguae avrebbe potuto portarlo al disastro.
«Voglio farlo io stesso, Hal», disse. «Per piacere, dammi il comando manuale»
«Ascolta, Dave, hai un gran numero di cose da fare. Ti suggerirei di lasciar fare a me.»
«Hal, passa al comando manuale di ibernazione.»
«Capisco dalle armoniche della tua voce, Dave, che sei molto turbato. Perché non prendi una pillola di tranquillante e non riposi un po’’?»
«Hal, sono io al comando di questa astronave. Ti ordino di passarmi il comando manuale di ibernazione.»
«Mi dispiace, Dave, ma il regolamento speciale Cl435-trattino-4 dice: “Quando l’equipaggio è morto o nell’impossibilità di agire, il calcolatore di bordo deve assumere il comando”. Devo pertanto ignorare la tua autorità, dato che tu non sei in grado di esercitarla in modo intelligente.»
«Hal», disse Bowman, parlando ora con gelida calma, «non mi trovo nell’impossibilità di agire. A meno che tu non ubbidisca ai miei ordini, sarò costretto a disinserirti.»