«Accidenti, Leon! Sono soltanto dieci minuti», esclamò Shoemaker. Al seguito, aveva Alicia e un massiccio giovane di colore con la testa rasata e con gli occhiali da sole. «Non essere così cattivo. Dovevamo aspettare Danny.»
Anawak diede la mano al ragazzo massiccio che gli sorrise gentilmente. Era un tiratore di balestra dell'esercito canadese ed era stato messo ufficialmente a disposizione di Anawak. Aveva con sé la sua arma, una balestra di alta precisione, supertecnologica.
«È bella, quest'isola», disse Danny. Tra una parola e l'altra, masticava un chewing-gum e sembrava che la sua voce dovesse aprirsi la strada in una zona paludosa. «Cosa devo fare esattamente?»
«Non le hanno detto nulla?» si meravigliò Anawak.
«Ma certo, devo sparare con la balestra a una balena. Sono sbalordito. Pensavo fosse vietato.»
«E infatti lo è. Venga, le spiegherò tutto sull'aereo.»
«Aspetta.» Shoemaker gli spalancò davanti un giornale. «Hai già letto?»
Anawak scorse il titolo. «'L'eroe di Tofino'?»
«Greywolf sa vendersi bene, eh? Nell'intervista, quel bastardo fa il modesto, ma leggi un po' quello che dice più avanti. Ti verrà da vomitare.»
«'… Ho fatto solo il mio dovere di cittadino canadese'», mormorò Anawak. «'Naturalmente eravamo in pericolo di vita, ma volevo rimediare almeno in parte ai danni causati dall'irresponsabile pratica del whale watching. Da anni il nostro gruppo sostiene che gli ammali sono sottoposti a uno stress pericoloso, i cui effetti sono impossibili da valutare.' Ma è pazzo?»
«Va' avanti a leggere.»
«'Non si può accusare la Davies Whaling Station di aver violato i regolamenti. Ma non si può neppure dire che si sia comportata nella maniera corretta. Speculare sul turismo delle balene sotto la copertura della protezione dell'ambiente non è un comportamento migliore di quello dei giapponesi, che, nelle acque artiche, minacciano l'estinzione di alcune specie di cetacei. Anche là si parla ufficialmente di scopi scientifici, ma nel 2002 sono finite nei supermercati oltre quattrocento tonnellate di carne di balena, venduta come prelibatezza. Il bello è che la caccia è consentita solo per fare ricerca scientifica sulla genetica.'»
Anawak lasciò penzolare il giornale. «Che stronzo.»
«Non è vero quello che dice?» chiese Alicia. «Per quello che ne so, i giapponesi le massacrano proprio in nome di questo presunto programma di ricerca.»
«Certo che è vero», sbuffò Anawak. «La perfidia sta proprio in questo: Greywolf ci ha messo in relazione con quelle cose.»
«Con tutta la mia buona volontà, non so dove voglia arrivare», disse Shoemaker scuotendo la testa.
«E te lo chiedi? Vuole diventare importante.»
«Ma sì, lui…» Alicia fece un gesto vago. «Be', comunque è un eroe.»
Quel commento era del tutto inatteso. Anawak la fulminò con lo sguardo. «Ah, sì?»
«Certo. Ha salvato numerose vite umane. Non mi sembra gentile che adesso si metta a sputare veleno su di voi, ma indubbiamente è stato coraggioso e…»
«Greywolf non è coraggioso», ringhiò Shoemaker. «Se quel verme fa qualcosa, è per avere un tornaconto. Ma stavolta ha esagerato. Avrà problemi coi makah… Non troveranno divertente che un loro sedicente fratello di sangue si schieri in maniera così brutale contro la caccia alle balene. Vero, Leon?»
Anawak rimase in silenzio.
Danny spostava il chewing-gum da una guancia all'altra. «Allora, quando si parte?» chiese.
Nello stesso istante, il pilota dell'idrovolante gridò qualcosa dal portellone aperto. Anawak girò la testa e vide l'uomo fare alcuni segni. Sapeva che cosa significavano. Ford si era messo in contatto con loro. Era il momento. Senza dar seguito alle ultime considerazioni di Shoemaker, gli diede una pacca sulle spalle. «Quando torni alla stazione, potresti farmi un piacere?»
«Certo. Per come siamo messi, abbiamo tutto il tempo del mondo.»
«Potresti controllare se sui giornali, nelle ultime settimane, è apparso qualcosa sull'avaria della
«Sì, certo. Ma perché?»
«Così.»
«Un semplice 'così' non mi basta.»
«Perché credo che non sia stato detto nulla.»
«Hmm.»
«Almeno io non mi ricordo. E tu?»
Shoemaker piegò all'indietro la testa e socchiuse le palpebre neL sole. «No. Rammento qualcosa sulle catastrofi navali in Asia, però… Mah, da quand'è cominciata questa faccenda, mi è passata la voglia di leggere. Però hai ragione. Ora che ci penso, sono state date pochissime notizie su quell'incidente. Forse nessuna.»
Anawak guardò cupamente verso l'idrovolante. «Sì», disse. «Andiamo.»