Samantha lo fissò. Sportiva! Oh, santo cielo. Un tempo lo era stata. In un'epoca lontana della sua vita, prima di scoprire le sigarette. E quelli erano almeno otto metri, forse dieci. Senza contare che l'inclinazione della piattaforma aveva formato una sorta di scivolo.
«Non lo so.»
«Neanch'io. Hai un'idea migliore che possa funzionare nel giro dei prossimi dieci secondi?»
«No.»
«Possiamo andarcene col batiscafo.» Anawak allargò le braccia. «Forza, salta! Ti prendo io.»
«Scordatelo, Leon. È meglio se ti sposti.»
«Smettila di arringare il popolo e salta!»
Samantha lanciò un'ultima occhiata al di sopra della propria spalla. Le fiamme si avvicinavano. La attaccavano, lingueggiavano fameliche verso di lei. Chiuse per un momento gli occhi e li riaprì.
«Arrivo, Leon!»
Ponte a pozzo
Dove diavolo era Anawak?
Johanson stava accucciato sul batiscafo, che ondeggiava lievemente, e guardava nell'acqua nera della chiusa: finora non era comparso nulla che facesse pensare agli yrr. In fondo, però, a che scopo? Perché avrebbero dovuto attaccare ancora? Dovevano soltanto aspettare che la nave affondasse. Gli yrr avevano distrutto anche l'
I cinque minuti erano passati.
Forse poteva andarsene. C'era un altro batiscafo a disposizione di Leon e di Samantha.
E Shankar?
Allora sarebbero stati in quattro. Non poteva andar via. Se Anawak fosse arrivato con Samantha e Shankar, avrebbero avuto bisogno di entrambi i batiscafi.
Cominciò a canticchiare la Prima sinfonia di Mahler.
«Sigur!»
Johanson sobbalzò. Un dolore paralizzante gli frustò la parte superiore del corpo e gli tolse il respiro. Proprio dietro all'imbarcazione, sul molo, c'era Judith Li e gli puntava contro una pistola. Di fianco a lei c'erano due tubi sottili.
«Scenda, Sigur. Non mi costringa a spararle.»
Johanson afferrò il cavo cui era appeso il Deepflight. «Perché dice 'costringere'? Pensavo che si divertisse.»
«Scenda.»
«Mi vuole minacciare, Jude?» Fece un sorriso asciutto, mentre i suoi pensieri correvano all'impazzata. Doveva trattenerla. Improvvisare. Bluffare, fare il possibile fino all'arrivo di Anawak «Al suo posto non sparerei, altrimenti può dire addio alla sua immersione.»
«Che intende?»
«Questo lo vedrà.»
«Parli.»
«Parlare è noioso. Forza, generale comandante Li. Non sia così schizzinosa. Mi spari e lo scoprirà.»
Lei esitò. «Cos'ha messo nel batiscafo, maledetto idiota?»
«Sa che le dico?» Con grande fatica, Johanson si rialzò. «La aiuterò a rimettere tutto a posto, però prima mi deve spiegare una cosa.»
«Non c'è tempo.»
«Già. Che stupido.»
Judith Li lo fulminò con un'occhiata furiosa. Abbassò l'arma. «Avanti, chieda.»
«La domanda la conosce già. Perché?»
«Dice sul serio?» Judith Li sbuffò. «Provi un po' a sforzare il suo cervello così sviluppato. Dove crede che sarebbe il mondo senza gli Stati Uniti d'America? Noi siamo l'unico elemento di stabilità rimasto. Esiste un solo modello duraturo per il successo nazionale e internazionale, un modello reale e valido senza limiti per ogni persona in ogni società: quello americano. Non possiamo permettere al mondo, né alle Nazioni Unite, di risolvere il problema degli yrr. Essi hanno inferto gravi danni all'umanità, però hanno anche a disposizione un mostruoso potenziale di conoscenze. In quali mani vuole che finiscano, quelle conoscenze, Sigur?»
«Nelle mani di quelli che le sappiano usare al meglio.»
«Esatto.»
«Ma questo è ciò cui abbiamo lavorato tutti, Jude! Non siamo dalla stessa parte? Potremmo arrivare a un accordo con gli yrr. Potremmo…»
«Ma non ha ancora capito? La possibilità di un accordo ci è preclusa. Contraddice gli interessi del mio Paese. Noi, gli Stati Uniti, dobbiamo arrivare a quelle conoscenze e nel contempo impedire ad altri di arrivarci. Non c'è alternativa: bisogna liberare il mondo dagli yrr. Anche solo una coesistenza sarebbe l'ammissione della nostra sconfitta, una sconfitta dell'umanità, della fede in Dio, della fiducia nella nostra egemonia. Ma la cosa peggiore di una coesistenza è che porterebbe a un nuovo ordine mondiale. Rispetto agli yrr, saremmo tutti uguali. Ogni Paese che possiede una tecnologia sviluppata potrebbe comunicare con loro. Tutti cercherebbero di speculare, di stringere alleanze con loro, di entrare in possesso delle loro cognizioni, e magari qualcuno prima o poi riuscirebbe persino a sconfiggerli. E arriverebbe a dominare il pianeta.» Fece un passo verso di lui. «Capisce? Quella cosa laggiù dispone di una biotecnologia che noi oggi non ci sognamo neppure. Con lei si può entrare in contatto solo per via biologica, così in tutto il mondo diventerebbe legittimo continuare gli esperimenti coi microbi. Non possiamo permetterlo. Non c'è alternativa, è necessario distruggere gli yrr, e deve farlo l'America! Non possiamo permetterlo a nessuno, nemmeno a quegli smidollati dell'ONU, in cui ogni straccione ha un posto e il diritto di voto.»
«Lei è incredibile», commentò Johanson, tossendo. «Ma che razza di persona è?»
«Sono una persona che crede in Dio…»