Fece scivolare le mani da sotto il busto e allargò le dita. Cominciò a sudare e quasi perse i sensi. Là c'era la console. Lui era nella cabina del pilota. Judith Li aveva trasferito i comandi e guidava il batiscafo dalla cabina del copilota.
Ma quella cosa si poteva cambiare.
Era sufficiente premere un tasto e i comandi sarebbero tornati a lui.
Ma dov'era quel pulsante?
Era stata Kate Ann Browning ad addestrarli. L'aveva fatto in maniera esaustiva e lui era stato attento. Quelle cose lo interessavano. Il Deepflight rappresentava l'inizio di una nuova era nelle immersioni abissali, e Johanson nutriva un grande interesse per il futuro. Sapeva dov'era quel tasto! Sapeva anche a cosa servivano gli altri strumenti e cosa bisognava fare per ottenere l'effetto desiderato. Doveva soltanto ricordare.
Le sue dita strisciavano come ragni sulle tastiere sporche di sangue. Il suo sangue.
Là. Il tasto. E di fianco…
Non poteva più fare granché. La vita lo stava abbandonando, ma lui aveva ancora un residuo di forza. Sarebbe bastato.
Judith Li
Judith Li fissava fuori dalla cupola. A pochi metri da lei, si stendeva la parete d'acciaio della chiusa. Il batiscafo scendeva lentamente verso il mare aperto. Ancora un metro, forse meno, e avrebbe fatto partire l'elica. Poi si sarebbe spostata di lato. Voleva essere il più lontano possibile dall'
Quando avrebbe incontrato il primo insieme di yrr? Un insieme massiccio avrebbe potuto crearle dei problemi, lo sapeva, e non aveva la minima idea di quanto potessero diventare grandi quelle creature. Forse sarebbe stata anche attaccata dalle orche. In entrambi i casi, il suo armamento le avrebbe liberato la strada. Non c'era motivo di preoccuparsi.
Doveva solo aspettare la nuvola blu. Il momento giusto per sparare era poco prima della fusione.
Quei maledetti esseri unicellulari avrebbero avuto una bella sorpresa.
Che pensiero divertente. Un organismo unicellulare poteva essere sorpreso?
Ma subito dopo fu lei a meravigliarsi. Nelle apparecchiature era cambiato qualcosa. Si era appena spenta una spia, quella che indicava che i controlli dalla sua parte…
I comandi!
Non aveva più il controllo dei comandi! Tutte le funzioni erano state trasferite al pilota. Si era acceso un display che mostrava la disposizione dei quattro siluri, due sottili e due più grandi, i siluri perforanti.
Uno dei siluri perforanti era illuminato.
Judith Li sobbalzò, terrorizzata. Colpì la console per riportare i controlli alla sua postazione, ma il comando di sparo non si poteva bloccare. Nei suoi occhi acquamarina si riflettevano, inesorabili, le cifre del conto alla rovescia.
00.03… 00.02… 00.01…
«No!»
00.00.
Il suo volto si pietrificò.
Siluro
Il siluro perforante che Johanson aveva sparato schizzò fuori dal tubo. Si aprì la strada nell'acqua per circa tre metri, poi impattò contro la parete d'acciaio della chiusa ed esplose.
Il Deepflight fu travolto da un'ondata mostruosa e si schiantò contro la parete opposta. Dalla chiusa sgorgò una gigantesca fontana d'acqua. Il batiscafo si stava ancora ribaltando quando partì il secondo siluro. Con un rumore assordante, metà del ponte a pozzo saltò in aria e si gonfiò in una palla di fuoco, in cui sparirono immediatamente il Deepflight, le persone a bordo e il carico velenoso, come se non fossero mai esistiti. Grossi frammenti si conficcarono nel ponte e nelle pareti, perforando le cisterne di zavorra di poppa, che si riempirono immediatamente, mentre, attraverso il cratere, che una volta era stato il fondo del bacino artificiale, sgorgarono migliaia di tonnellate di acqua marina.
La poppa dell'
La nave prese ad affondare a grande velocità.
Fuga
Anawak e Samantha avevano appena raggiunto il bordo della rampa quando l'ondata dell'esplosione percorse la nave.
La scossa li fece cadere. Anawak vorticò in aria e vide il tunnel pieno di fumo girare davanti ai suoi occhi, poi finì a testa in giù nella gola nera. Di fianco a lui, Samantha roteò e sparì dal suo campo visivo. L'acciaio scanalato gli sbatteva contro le spalle, la schiena, il petto, il bacino e gli strappava la pelle. Anawak atterrò, fece un salto e fu preso da un'onda d'urto che lo trascinò via. Per un attimo, ebbe l'impressione di essere spinto nuovamente in alto. Nelle sue orecchie risuonava un rumore indescrivibile, come se tutta la nave stesse andando in pezzi. Continuò a cadere per qualche secondo, poi, con un ampio arco, finì in acqua e andò sotto.
Venne subito risucchiato da un vortice. Mulinò le braccia e le gambe per sfuggirgli, senza avere la minima idea di dove fossero il sopra e il sotto. L'
Il ponte a pozzo. Era esploso.
Johanson!