CALLIMACO – Vorrei sapere cosa hanno fatto. Può essere che non rivedrò Ligurio? Sono le dodici! È già passata un’ora di ritardo! Ho tanta angoscia! È vero che c’è un bilanciarsi[57] tra la Fortuna e la Natura: non ti faranno mai un bene senza farti un male. Quanto mi è cresciuta la speranza, tanto mi è cresciuto il timore. Misero me! Com’è possibile vivere in tanti affanni e perturbato da queste paure e queste speranze? Io sono una nave spinta da due diversi venti, che tanto più teme, quanto è più vicino al porto. La semplicità di messer Nicia mi fa sperare, la prudenza e durezza di Lucrezia mi fa temere. Ohimè, non trovo quiete da nessuna parte! A volte cerco di vincere me stesso, mi rimprovero di questo mio furore, e mi dico: – Che fai tu? Sei impazzito? Quando tu raggiungerai la meta, che farai? Conoscerai il tuo errore, ti pentirai delle tue fatiche e dei pensieri che hai avuto. Ma tu sai che di solito quando uno raggiunge una meta, scopre che non c’è niente di quello che voleva ottenere. Dall’altra parte, il peggio che potrebbe succederti è morire ed andare all’inferno: ma son morte tante altre persone! e all’inferno ci sono pure tanti uomini per bene! Hai vergogna di andarci anche tu? Volgi il viso alla sorte; fuggi il male, o, se non è possibile fuggirlo, sopportalo come uomo; non avvilirti come una donna. – E così mi faccio coraggio, ma io sto su d’umore[58] per poco tempo, perché da ogni parte mi assalta tanto desiderio di stare una volta con madonna Lucrezia, e mi sento tutto alterare: le gambe tremano, le viscere si commuovono, il cuore mi si sbatte in petto, le braccia diventano molli, la lingua diventa muta, gli occhi intorbidiscono, la testa mi gira. Ma se io trovassi Ligurio, avrei con chi sfogarmi. – Ma eccolo! Il discorso mi farà o vivere allegro un po’, o morire subito.
Ligurio, Callimaco
LIGURIO – Io non ho mai avuto tanta voglia di trovare Callimaco! E non è mai stato tanto difficile trovarlo. Se io gli portassi tristi notizie, l’avrei incontrato subito.[59] Io sono stato a casa, in Piazza, in Mercato, al Pancone degli Spini, alla Loggia dei Tornaquinci, e non l’ho trovato. Questi innamorati sono insopportabili, non si possono fermare proprio.
CALLIMACO – Perché sto fermo qui e non lo chiamo? E mi sembra pure allegro! Oh, Ligurio! Ligurio!
LIGURIO – Oh, Callimaco! dove sei finito?
CALLIMACO – Che novità?
LIGURIO – Buone.
CALLIMACO – Buone davvero?
LIGURIO – Ottime.
CALLIMACO – Lucrezia è d’accordo?
LIGURIO – Sì.
CALLIMACO – Il frate ha fatto quello che aveva promesso?
LIGURIO – L’ha fatto.
CALLIMACO – Oh, benedetto frate! Sempre pregherò Dio per lui.
LIGURIO – Oh, buono! Dio non fa le grazie per il male, come per il bene! Il frate vorrà altro che preghiere!
CALLIMACO – Che vorrà?
LIGURIO – Soldi.
CALLIMACO – Dagliene. Quanti gliene hai promessi?
LIGURIO – Trecento ducati.
CALLIMACO – Hai fatto bene.
LIGURIO – Il dottore gliene ha dati venticinque.
CALLIMACO – Che idiota. Devo morire per l’allegrezza!
LIGURIO (
CALLIMACO – Sì, ce l’ho.
LIGURIO – Cosa manderai a Lucrezia?
CALLIMACO – Un bicchiere di buon vino, che rallegra il cervello! …Ohimè, ohimè, ohimè, sono disperato!!!
LIGURIO – Che c’è? Cos’è successo?
CALLIMACO – E non c’è rimedio!
LIGURIO – Che diavolo hai?
CALLIMACO – E non si è fatto nulla, mi trovo in un vicolo cieco[60].
LIGURIO – Perché? Perché non me lo dici? Levati le mani dal viso.
CALLIMACO – Ti ricordi che ho detto a messer Nicia che tu, lui e io andremo a trovare qualcuno da mettere a letto con la moglie?
LIGURIO – Che te ne importa?
CALLIMACO – Come, che me ne importa? Se io sono con voi, non potrò essere quel che sarà preso; se io non sono con voi, messer Nicia capirà il trucco.
LIGURIO – E’ vero. Ma non c’è nessuna via d’uscita?
CALLIMACO – Credo di no.
LIGURIO – E io credo di sì.
CALLIMACO – Quale?
LIGURIO – Voglio pensarci un po’.
CALLIMACO – Mannaggia!
LIGURIO – L’ho trovata.
CALLIMACO – Cos’è?
LIGURIO – Farò in modo che sia il frate ad aiutarci.[61]
CALLIMACO – In che modo?
LIGURIO – Dobbiamo tutti travestirci. Io farò travestire il frate: contraffarà la tua voce, il viso, l’abito, e dirò al dottore che tu sei lui; e così ci crederà.
CALLIMACO – l’idea mi piace; ma io che farò?
LIGURIO – Ti metti un pitocchino adosso, e con un liuto in mano camminerai, cantando una canzoncina, vicino alla casa di messer Nicia.
CALLIMACO – Non mi coprirò il viso?
LIGURIO – No, perché se tu portassi una maschera, lui diventerebbe sospettoso.
CALLIMACO – Ma lui mi riconoscerà!
LIGURIO – No, perché tu devi imitare un mendicante: apri un’occhio, socchiudi l’altro, fai un sorriso storto. Prova un po’!
CALLIMACO – Va bene così?
LIGURIO – No.
CALLIMACO – Così?
LIGURIO – Non basta.
CALLIMACO – In questo modo?