LIGURIO – Sì, sì, fai così. Io ho un naso finto in casa, te lo porterò.
CALLIMACO – Beh, che sarà poi?
LIGURIO – Quando sarai vicino alla casa di messer Nicia, noi ti cacceremo, toglieremo il liuto, ti circonderemo, ti porteremo in casa, ti metteremo a letto. Il resto lo dovrai fare da solo!
CALLIMACO – Perfetto.
LIGURIO – Per la prima volta, ti condurremo noi. Ma se vuoi avere la possibilità di ritornare ancora, devi essere saggio e fare qualcosa in più.
CALLIMACO – Cosa?
LIGURIO – Che tu te la guadagni in questa notte, e che, prima di partire falle sapere il tuo amore, rivelale l’inganno, dille che le vuoi molto bene e persuadila che potete stare insieme senza nessuna vergogna. È impossibile che lei non ti ceda e che non voglia[62] spendere ancora qualche notte con te.
CALLIMACO – Ci credi davvero?
LIGURIO – Io ne son sicurissimo. Ma non perdiamo più tempo, è già tardi. Manda la pozione a messer Nicia e aspettami in casa. Io andrò dal frate: lo farò travestire, verremo qui, e cercheremo messer Ncia, e faremo tutto quello che resta.
CALLIMACO – D’accordo.
Callimaco solo
CALLIMACO – Aspetto Ligurio con il frate; e chi dice che è duro aspettare, ha ragione. Dimagrisco dieci libbre[63] in un ora, pensando a dove sono adesso, dove potrei essere fra due ore, temendo che qualcosa potrebbe ostacolarmi la strada. Se qualcosa succede, stanotte sarà l’ultima nella mia perché o mi butterò in Arno o mi impiccherò o mi getterò giù da quelle finestre, o mi darò un colpo di coltello alla soglia della sua casa. In qualche modo mi ucciderò per non vivere più.
Ma mi sembra di vedere Ligurio? Sì, è lui. Con lui c’è un uomo gobbo, zoppo: certamente è il frate travestito. Oh, frati! Ne conosci uno, e li conoscerai tutti! Voglio aspettarli qui, per accompagnarli dal dottore.
Ligurio, Callimaco, Fra’ Timoteo travestito
CALLIMACO – Salve! Sono qui. Siete benvenuti!
LIGURIO – O Callimaco!
FRA’ TIMOTEO – È questo Callimaco?
CALLIMACO – Sono io, a Sua disposizione, frate. Allora, ci siamo messi d’accordo: Lei può contare su di me e su tutte le mie ricchezze.
FRA’ TIMOTEO – Per te farò quello che non avrei fatto per nessuno.
CALLIMACO – Non sarà tempo perso[64].
FRA’ TIMOTEO – Basta che tu mi voglia bene[65].
LIGURIO – Lasciamo stare le cerimonie. Vado a travestirmi. Tu, Callimaco, venga con me, devi essere sempre vicino. Il frate ci aspetterà qui: torneremo subito, e andremo a trovare messer Nicia.
CALLIMACO – Bene. Andiamo.
FRA’ TIMOTEO – Vi aspetto.
Fra’ Timoteo travestito
FRA’ TIMOTEO – E dicono il vero quelli che dicono che le cattive compagnie conducono li uomini alle forche[66]. E molte volte uno fa delle cose cattive semplicemente perché è troppo accondiscente e troppo buono, oppure troppo triste. Dio sa che non volevo offendere nessuno, stavo nella mia cella, dicevo le mie preghiere, intrattenevo i miei devoti: poi però mi è capitato questo diavolo di Ligurio, che mi ha fatto intingere il dito in un errore, e in conseguenza ci ho messo il braccio, e tutta la persona, e non so ancora dove posso finire. in ogni caso mi solleva il fatto che, quando una cosa importa a molti, molti si preoccupano di averne cura. – Ma ecco Ligurio che torna.
Fra’ Timoteo, Ligurio, travestiti
FRA’ TIMOTEO – Bentornato!.
LIGURIO – Come mi sta il costume?
FRA’ TIMOTEO – Benissimo.
LIGURIO – Manca messer Nicia. Andiamo verso la sua casa: son già passate le nove di sera, andiamo via!
FRA’ TIMOTEO – Chi apre la sua porta? Qualche suo servitore?
LIGURIO – No: è lui stesso. Ah, ah, ah, uh!
FRA’ TIMOTEO – Tu ridi?
LIGURIO – Chi non riderebbe? Indossa un mantello, che non gli copre il culo. Che diavolo ha in capo? Un cappuccio?[67] E mi pare anche che indossi un paio di questi goffi pantaloncini[68], e una piccola spada al fianco: ah, ah! sta borbottando non so che. Mettiamoci in disparte e ascoltiamo come si lamenterà di questa sciagura della moglie.
Messer Nicia travestito