«Che ne dici di continuare la ricerca in cucina?»
Mrs Ramos stava disponendo sui vassoi tacchino, prosciutto e formaggio sotto la supervisione di un altro agente in uniforme. All’arrivo di Charlie e Constance la donna perse per un istante la sua compostezza.
«Stupendo!» esclamò Charlie. «Sa che facciamo Mrs Ramos? Prepariamo dei panini e li portiamo nella sala della colazione, se lei è d’accordo.»
«Anche se non lo sono» rispose, e continuò a sistemare anelli di cipolla, sottaceti e lattuga su un piatto da portata.
Charlie annuì amabilmente e cominciò a preparare i panini. Senza dire una parola Mrs Ramos gli portò un vassoio, dei tovaglioli e delle tazze da caffè. Riempì di caffè una piccola caffettiera, la posò sul vassoio e ritornò a occuparsi della lattuga e dei sottaceti. Charlie si ritenne soddisfatto, prese il vassoio e si avviò verso la porta.
«Può dire al capitano che c’è un panino anche per lui nella sala della colazione?» chiese al poliziotto che osservava il vassoio con un’aria affamata. Poi, a bassa voce, aggiunse: «Mrs Ramos non sopporta di vedere la gente affamata. Vada a dare un paio di annusate al prosciutto.» Prima ancora che Charlie fosse arrivato al piccolo corridoio che separava la cucina dalla sala della colazione, il poliziotto si stava già dirigendo verso il tavolo da lavoro.
Stavano giusto finendo di mangiare i loro panini, quando Dwight Ericson li raggiunse e si sedette con un brontolio di disapprovazione. Guardò fuori dalla grande vetrata in direzione del mare, su cui stava cominciando a riformarsi la nebbia. Più vicino alla costa l’oceano brillava.
«Niente?» gli domandò Charlie con la stessa partecipazione mostrata in precedenza.
Dwight Ericson si strinse nelle spalle. «Per ora non li ho messi troppo sotto pressione, ma lo farò non appena conoscerò l’ora del decesso e l’arma del delitto.» Guardò Charlie e accennò un sorriso. «Bruce Elringer asserisce di non aver mai posseduto una pistola in tutta la sua vita. Naturalmente la madre sostiene la sua versione. Harry Westerman dice che Milton Sweetwater portava sempre con sé una pistola quando viaggiava, una calibro trentotto. Non l’abbiamo trovata però.»
Charlie guardò Constance che non ebbe bisogno di dirgli: "Te l’avevo detto".
«Potremmo procurarci facilmente una calibro trentotto, sparare un colpo dalla scogliera e vedere se il rumore arriva fino alle camere» disse invece Constance. «Però sarebbe meglio aspettare che cali la nebbia, non crede?»
Dwight Ericson guardò prima Constance e poi Charlie, il quale sollevò un sopracciglio e disse con tono gentile: «Dovrebbe mangiare qualcosa.» Non aggiunse altro, soprattutto non aggiunse che la particolarità di Constance era quella di captare le parole dalla mente delle persone e pronunciarle prima che queste avessero il tempo di farlo, suggerendone al contempo di nuove nella testa dei suoi interlocutori. Charlie non disse niente di tutto questo, non col capitano che guardava Constance con espressione così guardinga.
Ericson prese un panino. «È andata più o meno come avevate previsto. Jake Kluge dice che proprio mentre stava per addormentarsi ha sentito un rumore, e ha pensato potesse provenire dal balcone. Una porta sbattuta, un oggetto caduto, non sa dire cosa poteva essere. Non riuscendo più a riprendere sonno alla fine si è alzato, e mentre scendeva al piano di sotto ha sorpreso Bruce che vi stava spiando. Dopo aver preso da bere è ritornato a letto e si è addormentato subito. E questo è tutto. Bruce si è giustificato dicendo che a quell’ora era in piedi a lavorare e gli è venuta fame, ma quando vi ha visto nel giardino ha voluto capire cosa stavate combinando. Tutto qui. Bruce asserisce di non aver sentito nulla, così come gli altri del resto. A parte voi a quell’ora non c’era nessuno in piedi, dormivano tutti profondamente.»
«Quei due però sono riusciti a sporcarsi le scarpe con quella terra davanti ai miei occhi» disse Charlie, e prese un altro mezzo panino. «L’ultima stanza del corridoio appartiene a Bruce.»
«Sì, ma non gli ho detto che ha trovato della terra davanti alla sua stanza prima che lo vedesse ritornare in camera quella sera.»
«Dove sono finiti tutti quanti?» domandò Constance. La casa era di nuovo stranamente silenziosa. Non c’erano dubbi, Smart House non le piaceva proprio.
«Ho chiesto agli altri di restare nella sala da pranzo finché non avremo terminato di cercare la pistola. Non hanno fatto i salti di gioia, ma per il momento non si sono mossi. L’inferno scoppierà quando cominceranno ad arrivare i giornalisti.»
«È vero. Non c’è bisogno di essere chiaroveggenti per immaginare i titoli: SMART HOUSE ESIGE LA SUA TERZA VITTIMA.» Charlie terminò di bere il caffè e si appoggiò allo schienale meditando di fronte al luccichio dell’oceano e alla nebbia che avanzava verso la costa.