Con la mente scorse un elenco di nomi, come faceva da parecchie ore.
"Lawrence Ekstrom… Marjorie Tench… il presidente Zach Herney…" Tutti avevano un movente e, particolare più raggelante, i mezzi. "Il presidente non è coinvolto" si disse, aggrappandosi alla speranza che l'uomo che rispettava più del suo stesso padre fosse un innocente spettatore di quel misterioso incidente.
"Ancora non si sa nulla. Né chi… né se… né perché."
Rachel avrebbe voluto poter dare tutte le risposte a William Pickering ma, per il momento, era riuscita soltanto a sollevare nuovi interrogativi.
Quando uscì dalla toilette, notò con sorpresa che Michael Tolland non era più seduto al suo posto. Corky sonnecchiava. Mentre si guardava intorno, Michael emerse dalla cabina dei piloti con occhi dilatati dall'ansia.
«Che c'è?» chiese lei.
Con voce grave, Michael le raccontò del messaggio registrato.
"Un errore nella presentazione?" Rachel pensò che quella di Tolland fosse una reazione eccessiva. «Probabilmente non è nulla. Non ha specificato a cosa si riferiva?»
«Qualcosa in relazione alla petrologia del meteorite.»
«La struttura della roccia?»
«Già. Ha detto che solo qualche geologo avrebbe potuto notarlo. Sembra che l'errore che ho compiuto sia in relazione con la composizione del meteorite.»
Rachel prese un corto respiro. Aveva compreso. «I condri?»
«Non lo so, ma potrebbe essere.»
Rachel era d'accordo con lui. I condri rappresentavano l'ultimo brandello di prova a convalidare l'asserzione della NASA che quello fosse davvero un meteorite.
Si aggiunse Corky, sfregandosi gli occhi. «Che succede?»
Tolland lo aggiornò.
Corky scosse la testa. «I condri non c'entrano, Mike. Assolutamente. Tutti i tuoi dati sono arrivati dalla NASA e da
«Che altro errore petrologico avrei potuto commettere?»
«Chi diavolo lo sa? E poi, che ne sanno di condri i geologi marini?»
«Non ne ho idea ma, fidati, lei è molto in gamba.»
«Considerate le circostanze» intervenne Rachel «penso che dovremmo parlare con questa donna prima che con il direttore Pickering.»
Tolland si strinse nelle spalle. «L'ho chiamata quattro volte, ma ho sempre trovato la segreteria. Probabilmente è nell'idrolaboratorio e non sente un accidente. Ascolterà i miei messaggi domattina, al più presto.» Si interruppe per guardare l'orologio. «Però…»
«Però, cosa?»
Tolland fissò Rachel. «Pensi che sia davvero importante che parliamo a Xavia prima che al tuo capo?»
«Direi che è fondamentale, se ha qualcosa da dire sui condri. Al momento, possediamo ogni genere di dati contraddittori. William Pickering è abituato ad avere risposte chiare. Quando lo incontreremo, vorrei presentargli qualcosa di concreto su cui lui possa intervenire.»
«Allora dobbiamo fare una sosta.»
Rachel parve interdetta. «Sulla tua nave?»
«È al largo della costa del New Jersey, praticamente sulla nostra rotta per Washington. Potremmo sentire Xavia, scoprire quello che sa. Corky ha il campione del meteorite e, se Xavia vuole sottoporlo a qualche test geologico, a bordo c'è un laboratorio bene attrezzato. Non ci vorrà più di un'ora per avere risposte definitive.»
Rachel avvertì un brivido d'ansia. Era snervante il pensiero di affrontare di nuovo il mare dopo così poco tempo. "Risposte definitive" si disse, tentata da quella possibilità. "Pickering pretenderà di certo risposte definitive."
92
Delta-Uno era contento di essere di nuovo a terra.
Malgrado avesse volato solo a mezzo regime su una rotta oceanica meno diretta, l'Aurora aveva completato il viaggio in meno di due ore, dando alla Delta Force un margine di vantaggio per prendere posizione e prepararsi all'ulteriore esecuzione richiesta dal capo.
Su una pista a uso esclusivamente militare poco fuori Washington, la Delta Force lasciò l'Aurora per imbarcarsi su un altro velivolo, un elicottero OH-58D Kiowa Warrior.
"Ancora una volta, il capo ha organizzato tutto al meglio" pensò Delta-Uno.
Il Kiowa Warrior, progettato in origine come un elicottero leggero da ricognizione, era stato "ingrandito e migliorato" dando luogo all'ultima generazione di elicotteri militari da combattimento. Vantava una telecamera termica a raggi infrarossi che forniva al designatore laser capacità autonoma di puntamento per armi di precisione laser-guidate come missili Stinger aria-aria e AGM-1148 Hellfire. Un processore di segnali a controllo numerico ad alta velocità forniva la localizzazione simultanea di sei diversi bersagli. Pochi nemici avevano visto da vicino un Kiowa ed erano sopravvissuti abbastanza a lungo da raccontarlo.