Читаем Итальянский с улыбкой. Мандрагора / La Mandragola полностью

LIGURIO – Ma prima di fare questa elemosina, Lei ci deve aiutare con un caso strano successo a messere. Solo Lei ci potrebbe aiutare, perch'e si parla dell’onore di casa sua.

FRA’ TIMOTEO – Che cos’`e successo?

LIGURIO – Io non so se Lei conosce Camillo Calfucci, nipote di messere.

FRA’ TIMOTEO – S`i, lo conosco.

LIGURIO – Un anno fa `e andato in Francia per certe sue faccende. Siccome sua moglie era morta, lui ha lasciato sua figlia, gi`a una ragazza giovane, in un monastero, non mi ricordo adesso come si chiama.

FRA’ TIMOTEO – E dopo cos’`e successo?

LIGURIO – `E successo che, o per una svista delle monache o per spensieratezza della ragazza, si `e ritrovata incinta gi`a di quattro mesi. Se il fatto si sapesse, il dottore, le monache, la ragazza, Camillo, la casa dei Calfucci sarebbero vituperati[49]. Il dottore ha tanta paura di questa vergogna che vuole dare trecento ducati per l’amore di Dio.

MESSER NICIA – Che chiacchiera!

LIGURIO – Stia zitto! E li dar`a nelle Sue mani, frate; perch'e solo Lei ci pu`o aiutare.

FRA’ TIMOTEO – Come?

LIGURIO – Dare una pozione alla fanciulla per farla abortire.

FRA’ TIMOTEO – Ci devo pensare.

LIGURIO – Come ci deve pensare? Guardi quanti vantaggi ci sono: Lei manterr`a l’onore del monastero, della fanciulla, dei parenti; render`a al padre una figlia; soddisfer`a messere e tanti suoi parenti; far`a tante elemosine, quante con questi trecento ducati potr`a fare; e, d’altra parte, non far`a male a nessuno oltre che a un pezzo di carne non nata, senza senso, che pu`o morire in mille altri modi. Credo che sia meglio[50] far contente pi`u persone, se `e possibile.

FRA’ TIMOTEO – Cos`i sia, in nome di Dio! Fate ci`o che volete e, per Dio e per carit`a, sia fatta ogni cosa. Ditemi il nome del monastero, datemi la pozione, e questi soldi, per cominciare a fare un po’ di bene.

LIGURIO – Or Lei mi pare quel religioso che acercavamo. Ecco a Lei una parte di soldi. Il monastero `e… Ma aspetti, qui in chiesa c’'e una donna che mi fa cenno: torno ora ora, non lasci messer Nicia; Le voglio dire ancora due parole.

Scena quinta

Fra’ Timoteo, Messer Nicia

FRA’ TIMOTEO – Questa ragazza, di quanti mesi `e incinta?

MESSER NICIA – Sono strabiliato.

FRA’ TIMOTEO – Dico, di quanti mesi `e incinta questa ragazza?

MESSER NICIA – Maledetto!

FRA’ TIMOTEO – Perch'e?

MESSER NICIA – Cos`i!

FRA’ TIMOTEO – E mi pare essere nei guai. Io ho a fare con un pazzo e con un sordo: uno fugge, l’altro non ode. Ma il pi`u importante `e che questi sono i veri ducati! – Ecco Ligurio.

Scena sesta

Ligurio, Fra’ Timoteo, Messer Nicia

LIGURIO – Stia calmo, messere. Oh! ho una grande novit`a, padre.

FRA’ TIMOTEO – Quale?

LIGURIO – Quella donna con cui io ho parlato, mi ha detto che quella ragazza si `e procurata un aborto.

FRA’ TIMOTEO – Bene! questa elemosina la ridistribuir`o comunque.

LIGURIO – Che dice?

FRA’ TIMOTEO – Dico che nonostante questo voi doverete fare questa elemosina.

LIGURIO – L’elemosina si far`a, quando Lei vorr`a: ma Lei pu`o fare un’altra cosa per il dottore.

FRA’ TIMOTEO – Che cos’`e?

LIGURIO – Cosa di minor carico, di minor scandalo, pi`u piacevole per noi, e pi`u utile a Lei.

FRA’ TIMOTEO – Che cos’`e? Io sono in patti con voi, e mi sembra di avere sviluppato una tale dimestichezza, che non c’`e cosa che io non farei. Mi avete accolto con tanto calore che sono pronto a fare tutto.

LIGURIO – Voglio dirGlielo in chiesa, a quattro occhi. Il dottore ci aspetter`a qui, torniamo ora.

FRA’ TIMOTEO – Andiamo.

Scena settima

Messer Nicia solo

MESSER NICIA – E’ giorno o notte? Sono io desto o sogno? Sono ubriaco? Ma non ho bevuto ancora oggi, invece siamo andati in chiesa con questo chiacchierone. Ci siamo messi d’accordo di dire al frate una cosa, e Ligurio gliene ha detta un’altra; poi mi ha detto di fingere che sono sordo. Intanto sarebbe meglio se veramente avessi il cotone nelle orecchie[51] per non ascoltare queste stupidaggini. Chiss`a per quale motivo Ligurio ha inventato tutto questo?! Per il momento ha gi`a preso i miei venticinque ducati, e del fatto mio non si `e ancora parlato; ed ora mi hanno lasciato qui solo, come un idiota. Ma eccoli che tornano: vadano alla malora[52], se non hanno parlato della mia faccenda!

Scena ottava

Fra’ Timoteo, Ligurio, Messer Nicia

FRA’ TIMOTEO – Fai in modo che la donna venga da me[53]. Io so quello che devo fare e, se l’autorit`a mia varr`a, noi concluderemo questo parentato stasera.

LIGURIO – Messer Nicia, fra’ Timoteo `e pronto per fare ogni cosa. Bisogna che madonna Lucrezia venga.

MESSER NICIA – Tu mi riporti in vita! Sar`a un maschio?

LIGURIO – Maschio.

MESSER NICIA – Piango per la tenerezza.

FRA’ TIMOTEO – Andatevene in chiesa, io aspetter`o qui Lucrezia. Poi vi dir`o quello che mi ha risposto.

Scena nona

Fra’ Timoteo solo

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