Messer Nicia, Ligurio
MESSER NICIA – Tu ti meravigli forse, Ligurio, che bisogna fare tante storie a persuadere mia moglie; ma, se sapessi tutto, tu non te ne meraviglieresti
[42].LIGURIO – Le credo, perch'e tutte le donne sono sospettose.
MESSER NICIA – Non `e per questo. Lucrezia era la pi`u dolce persona del mondo e la pi`u docile, ma `e diventata dura dopo un caso. Una sua vicina per ingravidare Le ha consigliato di andare a messa quaranta mattine. Lei ci `e andata, ma uno dei frati ha cominciato a correrle dietro. Cos`i lei non ha voluto andarci mai pi`u. Che peccato che i frati che dovrebbero darci dei buoni esempi in realt`a sono fatti cos`i. Non ho ragione io?
LIGURIO – Per cento diavoli, ha ragione!
MESSER NICIA – Da quel momento fino ad oggi lei sta con le orecchie tese come la lepre; e, nonostante che non dica nulla
[43], `e molto ostinata interiormente.LIGURIO – Non me ne meraviglio. Ma sto pensando alla nostra faccenda. Mi potrebbe dare, se li ha, venticinque ducati. In questi casi bisogna spendere, per fare amicizia con il frate presto, e darLe speranza di un miglioramento.
MESSER NICIA – Prendili pure; questo non mi d`a fastidio.
LIGURIO – Questi frati sono astuti, perch'e sanno i peccati nostri, e loro. Chi non sa parlare con loro potrebbe ingannarsi e non riuscire a convincerli. Per questo io non vorrei che Lei mi disturbasse
[44] mentre parleremo con il frate, perch'e Lei, che sta tutto il tempo nello studio, si intende dei libri, ma non sa ragionare delle cose del mondo. (Il dottore `e cos`i sciocco, che io ho paura che mi roviner`a tutto.)MESSER NICIA – Dimmi cosa devo fare.
LIGURIO – Lasci parlare me, e non parli mai, se io non faccio cenno.
MESSER NICIA – Sono d’accordo. Che cenno farai?
LIGURIO – Chiuder`o un occhio; mi morder`o il labbro… Oh! no, facciamo altrimenti! Da quanto tempo non ha parlato con il frate?
MESSER NICIA – Sono pi`u di dieci anni che non ci parliamo.
LIGURIO – Sta bene. Io gli dir`o che Lei `e diventato sordo. Quindi non deve rispondere n'e dire qualcosa, se noi non parliamo forte.
MESSER NICIA – Cos`i far`o.
LIGURIO – Oltre a questo, non si preoccupi se parliamo di qualcosa che Le sembrer`a assurda e disforme. La assicuro che tutto andr`a bene.
MESSER NICIA – Speriamo tutto segua il suo corso
[45].LIGURIO – Ma ecco il frate che parla con una donna. Aspettiamolo.
Fra’ Timoteo, una donna
FRA’ TIMOTEO – Se si vuole confessare, io sono pronto.
UNA DONNA – Non oggi; mi aspettano: mi basta essermi sfogata un po’. Ha detto quelle messe per la Nostra Donna?
FRA’ TIMOTEO – Madonna s`i.
UNA DONNA – Tenga ora questo fiorino, e dica due mesi ogni luned`i la messa dei morti per l’anima di mio marito. Anche se era un omaccio, pure la carne si fa sentire: quando me lo ricordo ogni volta ho tantissima voglia di lui. Ma cosa ne pensa, mio marito `e in purgatorio?
FRA’ TIMOTEO – Senza dubbi.
UNA DONNA – Io non sarei cos`i sicura. Lei sa pure quel che mi faceva qualche volta. Oh, quante volte mi laventavo di lui! Certamente mi facevo da parte
[46] quanto potevo; ma lui era cos`i importuno! Uh, nostro Signore!FRA’ TIMOTEO – Non dubiti, la clemenza di Dio `e grande: se non manca all’uomo la voglia, non gli manca mai il tempo per pentirsi
[47].UNA DONNA – Che pensa, quest’anno passer`a il Turco in Italia?
FRA’ TIMOTEO – Se Lei non pregher`a, s`i.
DONNA – No! Dio ci aiuti
[48], con queste diavolerie! Ho gran paura del suo impalare le genti. – Ma vedo qua in chiesa una donna, voglio fare due chiacchiere con lei. Buona giornata!FRA’ TIMOTEO – Vada pure.
Fra’ Timoteo, Ligurio, Messer Nicia
FRA’ TIMOTEO – Le donne sono le pi`u caritatevoli persone ma anche le pi`u fastidiose. Chi le scaccia, fugge sia fastidi che beni; chi le trattiene, ha i beni e i fastidi insieme. Ed `e vero anche che non ci sono mele senza mosche. Oh, che state facendo, cari signori? Ma io riconosco messer Nicia?
LIGURIO – Parli pi`u forte, `e diventato sordo e non sente quasi nulla.
FRA’ TIMOTEO – Lei `e benvenuto, messere!
LIGURIO – Pi`u forte!
FRA’ TIMOTEO – Benvenuto!!!
MESSER NICIA – Grazie, padre!
FRA’ TIMOTEO – Come va?
MESSER NICIA – Tutto bene!
LIGURIO – Parli a me, padre, perch'e parlando a lui far`a troppo rumore.
FRA’ TIMOTEO – Che volete da me?
LIGURIO – Qui messer Nicia ed un altro uomo da bene, che Lei conoscer`a poi, hanno a distribuire in elemosine parecchi centinaia di ducati.
MESSER NICIA – Cavolo!
LIGURIO – Stia calmo, messer Nicia! Non si meravigli, padre, di quello che lui dice. Non sente, e qualche volta gli pare di udire, e cos`i risponde e dice delle cose strane.
FRA’ TIMOTEO – Vabbe’, lasciamolo dire ci`o che vuole.
LIGURIO – Ho una parte di soldi con me; e Lei, frate, li ridistribuir`a.
FRA’ TIMOTEO – Molto volentieri.