"Da parte sua, Hanuman amava Kalidas, e non si lasciava toccare da nessun altro. In particolare era acerrima nemica del Principe Malgara, quasi presentisse la futura rivalità. E poi, in un giorno luttuoso, la scimmia morse l'erede al trono.
"Quel morso fu una sciocchezza, ma ebbe conseguenze immense. Pochi giorni dopo Hanuman fu avvelenata, senza dubbio per ordine della Regina. Questo evento segnò la fine dell'infanzia di Kalidas; e si dice che in seguito lui non amò più nessun essere umano, e che a nessuno concesse la sua fiducia. E l'amicizia per Malgara si trasformò in una spietata rivalità.
"E questa non fu l'unica disgrazia generata dalla morte di una scimmietta. Per ordine del Re, venne costruita per Hanuman una tomba speciale che aveva la tradizionale forma a campana del reliquiario o "dagoba". Era una decisione del tutto straordinaria, che suscitò immediatamente l'ostilità dei monaci. I 'dagoba' erano riservati alle reliquie del Buddha, e quell'atto parve un sacrilegio deliberato.
"È possibile che l'intenzione fosse proprio quella, poiché Re Paravana si trovava allora sotto l'influenza di una Swami indù e si stava allontanando dalla fede buddista. Il principe Kalidas era ancora troppo giovane per essere coinvolto in quella questione, ma l'odio dei monaci si diresse soprattutto contro di lui. Così ebbe inizio un'ostilità che negli anni successivi avrebbe dilaniato il regno.
"Come molti degli altri racconti che ci vengono narrati dalle antiche cronache di Taprobane, per quasi duemila anni non è esistita prova che la storia di Hanuman e del giovane Principe Kalidas fosse qualcosa di più d'una deliziosa leggenda. Poi, nel duemilaquindici, un gruppo di archeologi di Harvard ha scoperto le fondamenta di un piccolo reliquiario situato all'interno dell'antico palazzo di Ranapur. Il reliquiario doveva essere stato distrutto deliberatamente, perché l'intera muratura della parte superiore non esisteva più.
"La consueta sala delle reliquie, a livello delle fondamenta, era vuota, spogliata d'ogni contenuto già da secoli. Ma quegli studiosi possedevano strumenti che i ladri di tombe di un tempo non potevano nemmeno sognare. I rilevamenti al neutrino hanno svelato la presenza di 'un'altra' sala delle reliquie, a profondità molto maggiore. La sala superiore serviva solo a mascherare la seconda, e aveva assolto egregiamente il suo compito. La sala inferiore conteneva ancora il fardello di amore e d'odio che aveva preservato nel corso dei secoli, e che oggi riposa nel museo di Ranapur."
Morgan si era sempre ritenuto, a buon diritto, ragionevolmente freddo e poco sentimentale, non incline a scoppi improvvisi d'emozione. Eppure adesso, terribilmente imbarazzato, sperando che gli altri non se ne accorgessero, sentì che i suoi occhi si riempivano di lacrime impreviste. "Com'è ridicolo" si disse rabbiosamente "che una musica dolciastra e un racconto sdolcinato possano avere un effetto del genere su un uomo intelligente!" Non avrebbe mai creduto che la vista di un gioco per bambini potesse farlo piangere.
E d'improvviso seppe, in un accecante lampo di ricordi che lo riportò a un momento lontano più di quarant'anni nel tempo, perché si era sentito tanto commosso. Rivide il suo adorato aquilone, che si tuffava e veleggiava al di sopra del parco di Sydney, dove aveva trascorso gran parte dell'infanzia. Sentiva ancora il calore del sole, il vento dolce che gli carezzava la schiena nuda, quel vento traditore che all'improvviso era caduto, facendo precipitare l'aquilone verso terra. Il giocattolo si era impigliato fra i rami della quercia gigante che doveva essere più antica della terra stessa, e lui, ingenuamente, aveva dato uno strattone allo spago, nel tentativo di liberarlo. Era la prima lezione che riceveva sulla resistenza della materia, e non l'avrebbe mai dimenticata.
Lo spago si era spezzato proprio quando lui stava per riprendere l'aquilone, e l'aquilone si era allontanato pigramente nel cielo estivo, perdendo quota poco per volta. Lui era corso alla sponda dell'acqua, sperando che il giocattolo cadesse sulla terraferma; ma il vento non ascolta le preghiere di un ragazzo.
Era rimasto a piangere per molto tempo, guardando i frammenti dell'aquilone che, come resti di una nave smantellata, galleggiavano sul grande porto e poi scomparivano verso il mare aperto, fino a essere invisibili. Quella era stata la prima delle tragedie così banali che forgiano l'infanzia di un uomo, le si ricordi o meno.
Eppure Morgan aveva perso solo un giocattolo inanimato; le sue erano state lacrime di frustrazione, non di vero dolore. Il Principe Kalidas aveva motivi d'angoscia ben più profondi. Sul piccolo carro d'oro, che pareva appena uscito dalla bottega dell'artigiano, riposava un mucchietto di piccole ossa bianche.