Читаем Padrone della vita, padrone della morte полностью

Era stato un pomeriggio pieno di fatica e di disagio, quello precedente, dopo l'incubo dell'assassinio e la successiva inchiesta della sicurezza. Walton, esausto, era tornato a casa presto, lasciando per due ore Poppy senza guida. I notiziari che aveva potuto seguire sui jet-bus non avevano parlato d'altro che del delitto.

"Un brutale assassinio ha oggi posto fine ai giorni del famoso ex-senatore D.F. FitzMaugham, anni ottantuno, Direttore del Piano per il Controllo della Popolazione. Gli ufficiali e gli agenti del servizio di sicurezza hanno dichiarato di nutrire la massima fiducia nella soluzione dello sconvolgente delitto, e…".

A bordo del jet-bus si era scatenata un vero bailamme di voci.

— Era ora che lo facessero fuori — disse una donna grassa che indossava degli abiti vecchi e consumati. — Quell'assassino, quello sterminatore di bambini!

— Lo sapevo che l'avrebbero preso, prima o poi — disse un vecchio magro e calvo. — Dovevano farlo.

— Si dice in giro che fosse segretamente un herscheliano.

— C'è un nuovo capo di Poppy, adesso, dicono. Prenderanno anche lui, scommetto quel che volete.

Walton, rannicchiato al suo posto, si tirò su il colletto, cercò di chiudere gli occhi. Non funzionò.

— Prenderanno anche lui, scommetto quel che volete.

Quando raggiunse il suo cubicolo a Manhattan, non aveva ancora dimenticato quella profezia. Le parole dure e decise lo avevano perseguitato, in sogno, per tutta la notte, una notte inquieta, piena di incubi e di strane, angosciose paure.

Ora, al sicuro dietro la porta del suo ufficio, quelle parole gli tornarono in mente.

Non poteva nascondersi. Non era riuscito a FitzMaugham, non sarebbe riuscito neppure a lui.

Nascondersi non era la risposta. Walton sorrise amaramente. Se lo aspettava il martirio, che venisse pure il martirio. Il lavoro di Poppy doveva andare avanti. Aveva stabilito di condurre la maggior parte dei suoi affari per visifono; ma quando fosse stato necessario un contatto personale, non avrebbe cercato di evitarlo.

Si guardò attorno, e vide intorno a sé l'ufficio di FitzMaugham. Il direttore era stato figlio del secolo precedente, e non aveva visto niente di orribile nell'arredamento del Cullen Building. A differenza di Walton, perciò non aveva fatto cambiare l'arredamento del suo ufficio.

Questo sarebbe stato uno dei primi lavori… cambiare quella orribile, mastodontica, insopportabile stanza in qualcosa di più discreto, di meno pacchiano, di più tollerabile. Avrebbe dovuto togliere gli enormi lampadari, batterie di lampade al tungsteno che ferivano orribilmente la vista, e sostituirli con un sistema d'illuminazione più sopportabile. E avrebbe dovuto cambiare anche il mastodontico condizionatore dell'aria; avrebbe fatto installare una micro-unità nel giro di pochi giorni, doveva ricordarlo bene.

I problemi del nuovo arredamento erano il meno. Il compito più grande era quello di infilarsi nei panni da gigante di FitzMaugham; e, anche su una base provvisoria, si trattava di un compito che faceva tremare i polsi a Walton.

Cercò nella scrivania un blocco d'appunti e una penna.

Doveva annotare attentamente le cose più importanti da fare. Si mise a scrivere rapidamente:


1. Annullare gli appuntamenti di F.

2. Controllare negli archivi la situazione di:

a) Progetto di "terraforming" di Lang.

b) motore ultraluce

c) bilancio-eventuali strappi?

d) impianti-spia nell'edificio

3. Conferenza con i capi-sezione.

4. Conferenza stampa con agenzie telefix.

5. Incontrare Ludwig… e sistemare le cose.

6. Fare arredare l'ufficio.


Ci ripensò, e poi cambiò la disposizione di alcuni numeri: spostò al numero 6 la conferenza stampa, e sistemò al numero 4 l'arredamento dell'ufficio. Riprese la penna e scrisse, in cima al foglio:


0. Concludere l'affare Prior.


In un certo senso, l'assassinio di FitzMaugham aveva tolto quasi tutti i motivi di preoccupazione di Walton, in relazione all'affare Prior. Anche se FitzMaugham avesse sospettato qualcosa sulle attività svolte da Walton nella mattinata precedente, ora il problema non doveva più angustiarlo. Walton avrebbe potuto trovare e distruggere il memorandum sul quale FitzMaugham avesse eventualmente annotato i suoi sospetti. Se poi il direttore si era fidato esclusivamente, come spesso accadeva, della sua memoria, allora la questione era definitivamente archiviata nelle ceneri del forno crematorio.

Perciò, a questo riguardo, la situazione non era peggiorata, tutt'altro.

Walton si frugò in tasca e trovò il messaggio che suo fratello gli aveva fatto scivolare nella giacca il giorno prima, pochi minuti prima del delitto. Nel corso tumultuoso degli avvenimenti, che si erano succeduti troppo velocemente per essere controllati ragionevolmente da Walton, lui se ne era completamente dimenticato, e non aveva avuto una sola possibilità di distruggere quel messaggio certamente compromettente.

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