MIRANDOLINA: Il signor cavaliere innamorato di me? È un uomo che non può vedere le donne, che le disprezza, io non posso sperare d’innamorarlo. Signori miei, io sono una donna sincera: quando devo dir, dico, e non posso negare la verità. Ho tentato d’innamorare il signor Cavaliere, ma non ho fatto niente. (
CAVALIERE: (Ah! Non posso parlare). (
MIRANDOLINA: Oh, il signor Cavaliere non s’innamora. Conosce l’arte. Sa la furber
CAVALIERE: Sono dunque finte le l
MIRANDOLINA: Come! Non lo sa, o finge di non saperlo?
CAVALIERE: Giuro al cielo! Una tal finzione meriterebbe uno stile nel cuore.
MIRANDOLINA: Signor Cavaliere, non deve riscaldarsi, perché questi signori diranno che è innamorato davvero.
CONTE: Sì, lo è, non lo può nasc
MARCHESE: Si vede negli occhi.
CAVALIERE: No, non lo sono. (
MARCHESE: E sempre con me.
MIRANDOLINA: No signore, non è innamorato. Lo dico, lo sostengo, e son pronta a provarlo.
CAVALIERE: (Non posso più). (
MARCHESE: Ehi! la guardia costa i soldi. (
MIRANDOLINA: Si fermi, signor Cavaliere, qui ci va
[113] della sua reputazione. Questi signori credono che Lei è innamorato; bisogna dirgli la verità.CAVALIERE: Non c’è bisogno.
MIRANDOLINA: Oh sì, signore. Aspetti un momento.
CAVALIERE: (Che vuole fare?). (Da sé.)
MIRANDOLINA: Signori, il più certo segno d’amore è quello della gelos
CAVALIERE: Di chi vuole essere?
MIRANDOLINA: Di quello a cui mi ha destinato mio padre.
FABRIZIO: Parla forse di me? (A Mirandolina.)
MIRANDOLINA: Sì, caro Fabrizio, a Lei in presenza di questi cavalieri voglio dar la mano di sposa.
CAVALIERE: (Oimè! Con lui? Il mio cuore non può soffrirlo). (
CONTE: (Se sposa Fabrizio, non ama il Cavaliere). (
MARCHESE: Mirandolina, è meglio un uovo oggi, che una gallina domani.
MIRANDOLINA: Sono una povera donna senza grazia, incapace d’innamorar persone di merito. Ma Fabrizio mi vuol bene, ed io in presenza di tutti lo sposo…
CAVALIERE: Sì, maledetta, sp
Scena diciannovesima
Mirandolina, il Conte, il Marchese e Fabrizio.
CONTE: Dica ora di non essere innamorato.
MIRANDOLINA: Zitto, signori zitto. È andato via, e se non torna, e se la cosa passa così, posso dire di essere fortunata. Purtroppo, poverino, sono riuscita di innamorarlo, e mi son messa ad un brutto rischio. Non ne voglio saper altro
.[114] Fabrizio, vieni qui, caro, dammi la mano.FABRIZIO: La mano? Piano. Tu innamori la gente in questa maniera, e credi che io ti vorrò sposare?
MIRANDOLINA: Eh via, pazzo! È stato uno scherzo, una bizzarr
FABRIZIO: Che cosa farai?
Scena ultima
Il Servitore del Cavaliere e detti.
SERVITORE: Signora padrona, prima di partire son venuto a salutara.
MIRANDOLINA: Vai via?
SERVITORE: Sì Il padrone va alla posta. Mi aspetta colla roba, e ce ne andiamo a Livorno.
MIRANDOLINA: Scusa se non ti ho fatto…
SERVITORE: Non ho tempo. La ringrazio, e La saluto (
MIRANDOLINA: Grazie al cielo, è partito. Mi resta qualche rimorso.
CONTE: Mirandolina, fanciulla o sposata, sarò lo stesso per Lei.
MARCHESE: Può contare sulla mia protezione.
MIRANDOLINA: Signori miei, ora che mi sposo, non voglio protettori, non voglio spasimanti, non voglio regali. Mi sono divertita, e ho fatto male, e ho preso troppi rischi, e non lo voglio fare mai più. Questo è mio marito…
FABRIZIO: Ma piano, signora…
MIRANDOLINA: Che piano! Che cosa c’è? Che difficoltà ci sono? Andiamo. D
FABRIZIO: Prima dobbiamo fare i nostri patti.
MIRANDOLINA: Che patti? Il patto è questo: o dammi la mano, o v
FABRIZIO: Ti darò la mano… ma poi…
MIRANDOLINA: Ma poi, sì, caro, sarò tutta tua; non dubitare di me, ti amerò sempre, sarai l’
FABRIZIO: Tenga, cara, non posso più (
MIRANDOLINA: (Anche questa è fatta). (
CONTE: Mirandolina, Lei è una gran donna, ha l’abilità di condurre gli uomini dove vuole.
MARCHESE: Certamente la Sua maniera è eccellente.